Per una maggioranza in fermento dopo le recenti esternazioni di Silvio Berlusconi su Putin e l’Ucraina, l’opposizione è spaccata dallo scontro tra Terzo Polo e Pd: Matteo Renzi, che fino a questo momento era rimasto abbastanza in silenzio cedendo il palcoscenico a Carlo Calenda, si scaglia duramente contro il suo ex partito per l’alleanza con il M5s.

In breve, l’alleanza Italia Viva-Azione ha perso i due seggi che spettavano alle opposizioni nei ruoli di rappresentanza parlamentari, successivamente assegnati a Fratelli d’Italia.

Renzi Pd, dove nasce lo sfogo dell’ex premier

Matteo Renzi è letteralmente una furia e rovescia contro il Pd una scia di rabbia e irritazione presumibilmente covata da diverso tempo. L’occasione per “svuotare la pancia” riguarda i ruoli di rappresentanza destinati alle opposizioni, i cui voti si sono tenuti ieri sia alla Camera che al Senato. L’implicita alleanza tra Pd e 5 Stelle ha dunque assegnato 12 seggi all’opposizione, di cui 5 ai democratici e 7 ai grillini. Terzo Polo e Maie sono rimasti esclusi, prendendo la decisione di assentarsi volontariamente dalla votazione.

Come in campagna elettorale il Pd è stato dunque il miglior alleato della Meloni

Inizia così l’arringa del parlamentare di Rignano, sottolineando come “non era mai accaduto nelle precedenti legislature che una forza politica fosse totalmente cancellata dagli uffici di presidenza“. In ballo c’è “una forza che ha preso comunque l’8% dei voti”, e dunque quanto accaduto non può essere ignorato. Allo stesso modo non è passato sotto traccia il tacito accordo tra Pd e M5s, che ha regalato due seggi alla maggioranza pur di non concedere quei posti ai renziani.

Poi, a domanda sulla presidenza del Copasir (che insieme alla Commissione Vigilanza costituisce l’ultimo posto vacante da assegnare), Renzi snobba questa ipotesi rilanciando l’ipotesi di fare politica anche senza un ruolo istituzionale.

In casuale sintonia con il centrodestra, il leader di Iv rimarca come l’unica strategia percorsa dal Pd sia stata quella dell’odio personale, in riferimento anche alle accuse (poi cadute) contro i suoi genitori.

Ma i dem hanno altre preoccupazioni

Al Pd intanto fischieranno le orecchie ma con chiaro disinteresse. In questo momento il focus del Nazareno rimangono le parole di Berlusconi. Il responsabile sicurezza dem Enrico Borghi ha parlato di “ambiguità profonda sulla collocazione internazionale”, invitando ancora una volta la maggioranza a chiarire la questione definitivamente in Parlamento.