Silvio Berlusconi, di nuovo. Il numero uno di Forza Italia, già protagonista della giornata di ieri, è di nuovo al centro del flusso mediatico. Il motivo è clamoroso: c’è un secondo audio, diffuso dall’agenzia LaPresse, che lo vede esprimersi sulla guerra in Ucraina e sul suo rapporto con Putin. Il secondo audio, se possibile, è ancora più clamoroso di quello di ieri e lascia trapelare un certo posizionamento filo putiniano in merito a quanto sta avvenendo in Ucraina. Così Berlusconi, dopo aver preteso riserbo dai suoi, su come sarebbe scoppiato il conflitto:
Nel 2014 a Minsk si è firmato un accordo tra Ucraina e le repubbliche del donbass per la pace. L’Ucraina butta il trattato e inizia ad attaccare le frontiere dell’unione e le due repubbliche del Dombass subiscono vittime tra i militari che arrivano. Poi arriva Zelensky che triplica gli attacchi. Disperate, le due repubbliche, mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin e gli dicono: ‘Vladimir, non sappiamo che fare, aiutaci tu’. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia e allora decide di inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso. Poi un’altra settimana per tornare indietro.
A quel punto, però, il conflitto sarebbe divampato fino a diventare quello che è oggi. Berlusconi, la spiega in questi termini:
Quando la Russia è entrata in Ucraina si è trovata difronte ad una situazione imprevista ed imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini che hanno cominciato, dal terzo giorno, a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, anziché essere un’operazione speciale di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Questa è la situazione della guerra, io non vedo come possano mettersi ad un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Non c’è nessun modo possibile
I frame usati dal Presidente di Forza Italia sono già, evidentemente, più sensibili alla posizione russa che a quella Ucraina. Ma, pochi secondi dopo, Berlusconi rompe qualsiasi dubbio esprimendo una posizione critica nei confronti di Zelensky. Così si sente nell’audio:
Zelenskym secondo me… lasciamo perdere… non posso dirlo (l’uditorio applaude, ndr). La guerra condotta in Ucraina è la strage dei soldati e dei cittadini ucraini. Se lui diceva ‘non attacco più’ finiva tutto. Quindi se non c’è un intervento forte, questa guerra non finisce
Un condizione, dice, dovuta anche alla carenza di leader nel mondo Occidentale. Non ce ne sono, dice Berlusconi, ad eccezione di lui, frase che strappa un altro applauso dai presenti in stanza con lui. Le sue parole:
Un altro pericolo che tutti noi abbiamo: oggi, purtroppo, nel mondo Occidentale, non ci sono leader, non ce ne sono in Europa e negli Stati Uniti. Non vi dico le cose che so… Ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io.
Berlusconi: c’è un secondo audio. Sarà terremoto?
Già ieri è stato difficile, per Giorgia Meloni, riparare alle uscite del suo partner di coalizione. Questo secondo audio di Berlusconi rischia di essere una vera bomba capace di innescare, nella maggioranza e quindi nel prossimo governo, un vero terremoto. “Perché queste uscite? Per rendermi la vita difficile”. Così ha commentato Meloni in mattinata. Detto, fatto. Si attendono questo punto, nuove dichiarazioni. Intanto è intervenuto il diretto interessato, Silvio Berlusconi, in diretta su La 7. In merito all’audio ha spiegato:
“Le parole registrate vanno inquadrate in un contesto più largo di preoccupazione generale, con gli Stati Uniti che hanno disatteso le premesse multilaterali di Trump”.