Nasce la prima Associazione Sindacale per gli influencer, chiamata appunto Assoinfluencer. L’obiettivo è, così come per tutti gli altri sindacati, quello di tutelare tutto il mondo degli influencer italiani.
Come è nata la prima Associazione Sindacale per influencer
In Italia sono 350 mila le persone che lavorano facendo l’influencer, gli youtuber, gli streamer, gli instagrammer, i cyber atleti, i podcaster e così via, e in questi ultimi anni hanno raggiunto pure un valore sul mercato di 280 milioni di euro, che quest’anno potrebbe raggiungere una crescita del 20% rispetto al 2021. In questi giorni è stata annunciata l’apertura del tesseramento di Assoinfluencer o Associazione italiana Influencer, la prima associazione italiana di categoria che rappresenterà e tutelerà gli interessi di influencer e content creator. Essa non ha ovviamente alcuno scopo di lucro, ed è stata inserita nell’elenco delle associazioni professionali dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Jacopo Ierussi, fondatore dell’associazione assieme a Valentina Salonia, spiega che la campagna è rivolta a tutti coloro che fanno parte della creator economy e non solo a chi promuove un brand. Nell’agosto 2021 è stata approvata la legge annuale per il mercato e la concorrenza, che conteneva anche un emendamento riguardante proprio i content creator. Si trattava della prima volta che il termine content creator appariva in un emendamento.
Proprio per questo lo stesso Jacopo Ierussi ha ritenuto che si trattasse del momento storico migliore per attuare una campagna d’avvicinamento verso questa categoria di lavoratori, in quanto sono presenti tutti gli elementi per promuoverla e tutelarla. Per questo motivo si è deciso di avviare un tesseramento solo adesso che l’associazione è già strutturata e ben inserita all’interno di Confcommercio. In Italia, purtroppo, sono molti quelli che non vedono di buon occhio questo mestiere, tanto che alcuni non lo considerano neanche un lavoro “vero” o lo banalizzano.