Sembra senza fine la gogna mediatica a cui è sottoposta Liz Truss, il primo ministro britannico. Dopo la burrascosa marcia indietro del weekend, con il licenziamento del tesoriere (o Cancelliere dello Scacchiere) Kwasi Kwarteng e la successiva nomina di Jeremy Hunt, Truss è tornata alla Camera dei Comuni per fronteggiare il leader laburista Keir Starmer.

UK, primo duello Truss-Starmer dopo la retromarcia

Questa volta, a differenza di due giorni fa quando delegò il viceministro Penny Mordant, Liz Truss ci mette la faccia e si presenta personalmente alla Camera dei Comuni per presenziare al cosiddetto “Question Time” delle opposizioni. Il momento della verità al cospetto del suo primo avversario, ossia il leader dell’opposizione Starmer.

Abbastanza superfluo e scontato dire che il segretario laburista ha pienamente sfruttato l’occasione per girare il dito nella piaga. In che modo? Sottolineando che le promesse fatte da Truss in campagna elettorale sono durate appena una settimana, finendo per essere rapidamente riviste al ribasso. E’ il caso degli aiuti contro il caro energia, scesi da una durata massima di due anni a soli sei mesi.

Ma Starmer è andato oltre e ha chiesto espressamente a Truss se abbia intenzione di presentare le sue dimissioni. Al che la risposta è stata una citazione di un suo predecessore:

Sono una combattente, non una che si arrende

Terminate le domande, Truss ha riconosciuto pubblicamente gli errori commessi (prima lo aveva fatto via stampa e davanti al congresso dei Tory), poi ha contrattaccato sostenendo che qualsiasi membro dell’opposizione sarebbe in difficoltà di fronte a uno scenario così critico e non sarebbe stato in grado nemmeno di presentare un pacchetto di riforme.

Un errore a fin di bene, dunque, commesso con l’intento di “aiutare la gente con le loro bollette e a gestire la questione delle tasse elevate”. Ma sarà dura risalire la china ed evitare che si vada di nuovo alle elezioni dopo così poco tempo. Anche perché i sondaggi danno i laburisti in schiacciante vantaggio, e il segretario di Stato Braverman è a un passo dalle dimissioni.