Dopo l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato e la nomina dei capigruppo, l’iter parlamentare prosegue con la costituzione (sempre tramite elezione) dei due Uffici per la Presidenza: ciascuno sarà composto da quattro vicepresidenti, due per la maggioranza e altrettanti per l’opposizione, tre questori e otto segretari d’aula.
I vicepresidenti svolgono la funzione di sostegno nelle cerimonie e nelle sedute, i questori sono i responsabili del mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza, infine i segretari sono i portavoce delle comunicazioni ufficiali.
Tre le schede (per un totale massimo di 8 voti esprimibili) a disposizione di ciascun parlamentare con due cabine per velocizzare le operazioni che si preannunciano laboriose.
Vicepresidenti Camera e Senato, ecco chi sono
Il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati eleggono nella seduta pomeridiana i rispettivi uffici per la Presidenza, in cui spiccano i vicepresidenti.
Sia Ignazio La Russa che Lorenzo Fontana hanno aperto le sessioni con l’elenco dei rispettivi capigruppo. Nel frattempo, sarà formalizzata nei prossimi giorni la Commissione speciale di inizio legislatura incaricata di esaminare gli atti urgenti del Governo, composta da 26 membri, in attesa che si costituiscano le Commissioni permanenti.
Al Senato sono stati eletti Maurizio Gasparri (FI) e Gianmarco Centinaio (Lega), per l’opposizione tocca a Mariolina Castellone (Movimento 5 Stelle) e Anna Rossomando (Pd).
Alla Camera eletti Giorgio Mulé (FI) e su Fabio Rampelli (FdI), Sergio Costa (M5s) e Anna Ascani (Pd).
La protesta del Terzo Polo
A spiccare è soprattutto la protesta del Terzo Polo, che ha deciso di non partecipare al voto. Lo comunicano quasi in simultanea il reggente alla Camera, Ettore Rosato (Iv) e i capigruppo di Azione Paita e Richetti.
Quest’ultimo, ha definito un “bluff” la notizia circolata in merito a una riunione congiunta dell’opposizione, sottolineando che l’alleanza Pd-M5s “continua la spartizione di poltrone“. Il Terzo Polo spera ora di ottenere uno dei posti riservati alle commissioni di garanzia.
Matteo Renzi fa sapere che si recherà in tempi brevi dal Presidente della Repubblica per comunicare la violazione della regola di rappresentanza.