E’ vero che è la più forte giocatrice di volley italiana e tra le migliori del mondo ma, purtroppo, tra le vittime di episodi di razzismo non c’è solo Paola Egonu, ma tante altre.

La pallavolista, al termine della finale mondiale per la medaglia di bronzo, si è sfogata a bordo campo con il suo procuratore: “Basta! Basta! Non puoi capire, è stancante. Mi hanno chiesto addirittura perché sono italiana. Questa è la mia ultima partita con la Nazionale”. 

Tanti episodi nei campi e palazzetti di provincia 

Non è finito in prima pagina come Egonu, ma il fatto è ancor più grave. Secondo quanto riferisce il quotidiano La Prealpina un ragazzo di origine marocchina di 16 anni sarebbe stato chiamato “negretto” dall’allenatore della squadra avversaria. L’episodio sarebbe avvenuto  in una partita del campionato Allievi provinciali tra due società della provincia di Varese. I compagni di squadra della vittima sono usciti dal campo per solidarietà.

Anche ad Arezzo un altro fatto di cronaca: “È stato un attimo, ma sentirsi chiamare negro di m… è qualcosa di davvero molto spiacevole” è la testimonianza di Bruno Ondo Mengue, giocatore trentenne della Costone di Siena. L’episodio, secondo quanto raccontato nel post, è accaduto quando il giocatore è sceso in campo nella sfida che vedeva impegnati i senesi contro la Amen Scuola basket Arezzo. “Mi dispiace che – aggiunge il giocatore – per colpa di un solo stolto tra i tantissimi tifosi presenti, la bellissima atmosfera che si era venuta a creare si sia sciupata”. Non è la prima volta. Speriamo che sia l’ultima.

Stefano Bisi