La Superlega non è morta, sta solo cambiando pelle in attesa del giudizio della Corte di Giustizia Europea. Il piano ideato soprattutto da Juventus, Real Madrid e Barcellona è pronto ad assumere una nuova veste rispetto agli esordi dell’aprile 2021, quando quel famoso comunicato fece tanto scalpore. Da quel momento si sono susseguite battaglie, morali e legali, che hanno affossato sul nascere questa nuova idea di calcio. Ora la Superlega pare essere tornata all’attacco, e la nomina di Bernd Reichart come nuovo CEO dell’A22 Sport Management, la società europea di sviluppo sportivo commerciale che sta dietro il progetto della Superlega, rappresenta che una nuova fase del progetto è appena iniziata. “Il suo primo obiettivo sarà quello di intavolare un ampio e intenso dialogo con un largo numero di stakeholders, tra cui club, giocatori, allenatori, tifosi, rappresentanti dei media e politici. L’obiettivo è quello di incoraggiare lo sviluppo di un modello di sport sostenibile per le competizioni europee per club che rifletta al meglio gli interessi comuni e di lungo termine sia dei fan sia della comunità calcistica nel suo complesso”, scrive la società in una nota ufficiale.
“Football can do better”, states Bernd Reichart, our new CEO. That’s why we will organize a broad dialogue with clubs, fans and all those who want to build a better home for #EuropeanClubFootball. Watch his video statement: pic.twitter.com/TbHntRy0pv
— A22 Sports (@A22Sports) October 19, 2022
Superlega, come sarà il nuovo progetto
Potrebbe non chiamarsi più “Superlega”, potrebbe cambiare molti dei punti presentati un anno e mezzo fa e smontati uno ad uno nel giro di 48 ore da FIFA, UEFA, club e opinione pubblica. Ma quel che è certo, è che il progetto non è mai morto, anzi, possiamo dire che sta per vivere una nuova vita dopo essersi finto tale. Bernd Reichart è stato nominato nuovo CEO, o amministratore delegato detto all’italiana, della società dietro ai club che hanno aderito alla Superlega, A22 Sport Management. Questa mossa conferma quanto l’idea di realizzare un nuovo prodotto calcistico non sia mai realmente tramontata. Ora però la Superlega appare mitigata, meno aggressiva, e più vicina a quello che pubblico e federazioni sono abituati ad avere sotto gli occhi. Si dovrà comunque attendere il giudizio della Corte di Giustizia Europea, poiché Juventus, Real Madrid e Barcellona avevano citato in giudizio FIFA e UEFA per il loro monopolio e potere di non lasciare nascere competizioni calcistiche fuori del loro controllo. Il 15 dicembre l’avvocato della Corte si esprimerà in merito, prima di conoscere la pronuncia definitiva nella primavera del 2023.
Intanto la Superlega si sta muovendo verso una nuova fase politica e distensiva, dove il nuovo CEO Reichart sarà incaricato di confrontarsi con leghe, istituzioni, club, ma anche giocatori e tifosi per spianare la strada a un torneo diverso da quello presentato lo scorso anno. Si creerà un progetto spettacolare a livello globale – sempre che la Corte non decida di schierarsi dalla parte di FIFA e UEFA, altrimenti il prodotto non avrà vita – che sarà una Lega d’Europa. Secondo Tuttosport, verrebbe abbandonato l’iniziale progetto che prevedeva la presenza dei 15 club fondatori e alcuni extra in base ai meriti, per assumere la parvenza di un vero e proprio campionato europeo. Questo potrebbe formarsi sulla base di due gironi da 14 o 16 squadre, con meccanismo di playoff per decidere il vincitore finale, promozioni e retrocessioni. In questo modo i grandi club fondatori non avranno privilegi a priori e in più ne gioverebbe la spettacolarità del prodotto, con sfide al top ogni settimana e grossi introiti.
Il CEO Reichart: “Il calcio può fare di meglio”
Sul proprio account Twitter, A22 Sports ha presentato il CEO Reichart, che ha parlato del progetto. “Il calcio può fare di meglio”, ha esordito, “Vogliamo aprire un dialogo con società, tifosi e stakeholder perché pensiamo che si possa migliorare l’esperienza calcio. E i punti fondamentali da cui ripartire sono quattro: 1. Il calcio Europeo sta perdendo la sua leadership; 2. Il calcio Europeo non è più sostenibile; 3. I club dovrebbero essere in grado di determinare il proprio futuro; 4. Un dialogo aperto e costruttivo con tutti gli stakeholders è quanto mai necessario“. La rivoluzione è ormai in corso. L’ex amministratore delegato di RTL Deutschland e dirigente d’esperienza nel mondo dei media legati allo sport, ha anche dichiarato al Financial Times come il lancio della nuova manifestazione per la stagione 2024/25 sia un’aspettativa “ragionevole”.