La mostra dedicata ad Antonio Canova a Bassano del Grappa, nasce con l’intento di celebrare i 200 anni del grande artista neoclassico.
Allestita a pochi chilometri dalla sua città di nascita, Possagno, “Io, Canova, Genio Europeo” sarà visitabile fino al 26 febbraio 2023, al museo civico della cittadina veneta.
Curata da Giuseppe Pavanello e Mario Guderzo, con la direzione scientifica di Barbara Guidi, la mostra racconta le tante passioni di Canova che, oltre ad essere un grande scultore, fu anche collezionista raffinato, diplomatico e protettore delle arti.
Il grande scultore neoclassico morì 200 anni fa, il 13 ottobre del 1822, lasciandoci in eredità dei capolavori di straordinaria bellezza.
Considerato come uno dei più grandi artisti mai esistiti e testimone di un periodo di grandi stravolgimenti storici e politici, Antonio Canova riuscì a conquistare la scena artistica internazionale, misurandosi con i grandi del suo tempo e contribuendo al recupero di alcune opere antiche attraverso importanti missioni diplomatiche.
Dotato di un grande talento e di una rara sensibilità artistica, lo scultore di Possagno, diventò ben presto uno dei protagonisti del contesto culturale europeo segnando indelebilmente il gusto dell’epoca in cui visse.
La mostra di Antonio Canova a Bassano Del Grappa, informazioni generali
L’esposizione, volta a celebrare ‘il genio europeo’ si compone di 140 opere del grande artista, comprendenti gessi, marmi, terrecotte, disegni, incisioni, dipinti e molto altro.
Ripartita in tre grandi sezioni, ovvero “L’uomo e l’artista”, “Canova e l’Europa” e “Canova nella storia”, la mostra dedicata ad Antonio Canova a Bassano del Grappa, è stata suddivisa in nuclei intensi di spazi e temi per consentire ai visitatori di cogliere non solo le doti del grande artista coltivate negli anni della sua formazione a Venezia, ma anche la sua celebrità a livello europeo e il suo ruolo nel contesto politico.
In merito a quest’ultimo aspetto, occorre precisare che, Canova, fu più volte incaricato di recuperare antiche opere trafugate in Francia, su richiesta di Papa Pio VII.
Una delle opere più apprezzate della mostra è la “Maddalena giacente”, ritrovata appena un anno fa a Londra in un giardino privato, dove era stata collocata per quasi due secoli, senza che nessuno se ne fosse mai accorto.
La “Maddalena giacente” è l’ultimo capolavoro di Canova, realizzato poco prima di morire per Robert Jenckins, secondo conte di Liverpool e primo ministro inglese.
In sostanza, la mostra a Bassano del Grappa, mostra la perfezione delle sue opere in marmo e in terracotta che lo consacrarono come uno dei maggiori esponenti del Neoclassicismo, soprannominato il nuovo Fidia, il maestro simbolo dell’arte greca classica conosciuto soprattutto per le sculture del Partenone di Atene.
Tra i suoi capolavori più importanti, ai Musei Civici di Bassano del Grappa, è possibile ammirare l’imponente “Marte e Venere” proveniente dalla Gypsotheca di Possagno e realizzato per Giorgio IV d’Inghilterra, il grande gesso della “Religione” dai Musei vaticani di Roma, “Endimione dormiente” dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il marmo della “Principessa Leopoldina Esterhazy Liechtenstein, la “Danzatrice col dito al mento” della Pinacoteca Agnelli e molte altre opere dell’artista.
Tra le opere che permettono di riscostruire il contesto in cui visse Canova, ritroviamo, il “Ritratto del Senatore Abbondio Rezzonico di Batoni; il “Ritratto di Clemente XIII” di Mengs e il “Ritratto dell’Imperatore Napoleone I”.
A questi, si aggiungono i preziosi dipinti appartenuti a Canova o che egli stesso riportò in Italia, tra i quali, i dipinti di Tiepolo e Moretto da Brescia e i capolavori di Paolo Veronese, Ludovico Carracci e Guido Reni.
Inoltre, l’esposizione dedicata allo scultore neoclassico, permette di ricostruire anche i suoi rapporti con alcuni mecenati, pontefici, principi e nobili del tempo, dai Falier ai Rezzonico, da Re Giorgio IV ad Alexander Baring, da Papa Pio VII a Francesco I d’Austria, da Josephine de Beauharnais a Paolina Bonaparte fino a Napoleone.