Negli ultimi due anni è drasticamente diminuito il ricorso alle cure odontoiatriche a causa dei costi elevati delle stesse non da tutti sostenibili. Sono aumentati i viaggi e le cure nei paesi dell’Est Europa, ma anche in Italia sono ricorrenti le offerte di cure che, a prezzi ridotti, garantiscono di risolvere qualsiasi problema. Coloro che hanno patologie odontoiatriche sono spesso perplessi e non sanno come orientarsi. Ne parliamo con il prof. Maurizio Mancini, medico odontoiatra e ricercatore scientifico, che svolge la sua attività prevalentemente a Roma.

Cure odontoiatriche

Professor Mancini quali sono le principali cause fisiologiche e patologiche che provocano la caduta dei denti e quali sono le possibili prevenzioni da adottare per limitare questo fenomeno?

I denti, contenuti nella cavità orale, sono strutture anatomiche complesse che hanno rapporti di contiguità, con tessuti duri e molli, come le ossa e le gengive.

Da questa sintetica descrizione, si comprende che la perdita di un elemento dentario può avere inizio da una patologia che riguarda anche solo una di queste parti anatomiche.

Ad esempio la carie, colpisce la struttura del dente, e se non curata nel suo stadio iniziale, può raggiungere la polpa e quindi, oltre al dolore, provoca la distruzione dei suoi tessuti duri, rendendo a volte, irrecuperabile l’elemento, con conseguente estrazione.

Altre condizioni patologiche sono la gengivite e la parodontite.

Hanno entrambi inizio con una infiammazione che se non precocemente intercettata, può degenerare in una infezione, (ascesso e pus), che in un breve periodo, causa il riassorbimento dell’osso che circonda la radice del dente, generando mobilità, fino alla avulsione dello stesso.

Oggi è possibile limitare l’insorgenza di queste patologie, grazie alla prevenzione, adottando adeguate misure di igiene orale domiciliare e visite periodiche, con cadenza almeno semestrale, presso studi Odontoiatrici qualificati.

Il contrasto delle patologie a cui lei ha fatto riferimento è possibile con la prevenzione ed un’opportuna igiene orale, ma spesso occorre intervenire per tentare di ripristinare una situazione di efficace masticazione, dopo la caduta di uno o più denti. Le protesi mobili, le dentiere, da molti non sono gradite per motivi diversi e comprensibili. L’unica alternativa sembrerebbe essere l’installazione di impianti che però hanno costi sostenuti, quasi del tutto a carico del paziente. Come si spiega l’alto costo della chirurgia in ambito odontoiatrico? Da quali principali fattori dipende?

La sostituzione dei denti mancanti, come Lei accennava, può essere eseguita con varie alternative protesiche. La più semplice è quella ottenuta attraverso la realizzazione di una protesi mobile o dentiera. Salendo di complessità esiste quella definita protesi fissa, Il cosiddetto ponte, che richiede la presenza di elementi dentari stabili, attigui allo spazio edentulo, che fungeranno da pilastri, ed infine l’implantologia, che grazie ad una vite in titanio inserita chirurgicamente nell’osso, sostituisce la radice del dente mancante, permettendo la successiva realizzazione della corona protesica, che sarà simile al dente naturale precedentemente estratto.

Occorre poi ricordare che per esercitare la professione di Odontoiatra, fino a circa quindici anni fa, era necessario conseguire la laurea in medicina e chirurgia della durata di sei anni, superare un esame di Stato e poi, per altri cinque anni, seguire il corso di specializzazione in odontostomatologia. Solo al termine di questo percorso Universitario, era possibile esercitare la Professione. 

Oggi esiste soltanto la Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria che ha la durata di sei anni. Dopo aver conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione, si rende indispensabile aprire uno studio odontoiatrico e se non si è figli d’arte, è necessario un impegno economico notevolissimo, in quanto le attrezzature per allestire lo studio di un dentista, sono ben diverse e complesse, rispetto a quelle necessarie per altre specialità mediche.

In uno studio odontoiatrico è inoltre indispensabile allestire una sala di sterilizzazione, identica a quella di una sala operatoria di un ospedale, al fine di garantire ai pazienti il mantenimento del proprio stato di salute, e non essere contagiati dai vari virus o batteri, come ad esempio quelli dell’epatite o quello dell’HIV, o il bacillo della tubercolosi.

A tutto questo si aggiunge il costante ed obbligatorio aggiornamento culturale e professionale, in quanto nel settore odontoiatrico, c’è una evoluzione continua di tecniche e materiali.

Infine, si devono sostenere i costi gestionali dello studio e dei materiali utilizzati, nonché quelli dell’odontotecnico, il quale realizza i vari manufatti su prescrizione del dentista.

I costi pertanto, sono una conseguenza diretta della qualità espressa, intesa come valore, al fine di dare al paziente, risultati che resistano al tempo ed all’usura.

Lei offre dei dati reali, ma è un fatto accertato che negli ultimi due anni, anche a causa del Covid e delle sue conseguenze economiche, il numero delle persone che si fanno curare e reinserire denti è calato in percentuale del 25/30%  Decine e decine di migliaia di persone si recano all’estero in paesi come la Croazia, la Moldavia, la Romania, l’Albania, ecc. per trattamenti odontoiatrici, dove i costi non superano il 50% di quelli praticati in Italia e non necessariamente a discapito della professionalità degli operatori e della qualità dei materiali. In Italia un intervento complesso ai denti può arrivare ai 20/30 mila euro. Sono cifre che equivalgono e superano un reddito medio. La cura dei denti rischia di essere e diventare un privilegio per una minoranza di benestanti? Soprattutto quando parliamo di interventi articolati e assai costosi.

Proprio in merito a quanto Lei accennava, in data 6 ottobre 2022, è stato pubblicato un articolo dell’Ordine dei Medici, che chiede aiuto all’AGCOM, (AUTORITA’ PER LA GARANZIA NELLE COMUNICAZIONI) ed alla FIEG (FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI), per bloccare le pubblicità sanitarie che spingono al cosiddetto “turismo dentale”, cioè a scegliere di andare all’estero per sottoporsi a prestazioni odontoiatriche.

Tali pubblicità sono quasi sempre omissive su rischi e controindicazioni ed in ogni caso contrarie alla normativa vigente italiana, e sono difficili da bloccare, in quanto i server dei siti internet che li ospitano, si trovano all’estero.

Coloro che diffondo questi messaggi “allettanti”, sono consapevoli che ci troviamo in un periodo di crisi economica globalizzata, e le famiglie Italiane, trascurando anche la prevenzione, possono ricorre “in extremis”, a questi “viaggi della speranza”.

È necessario però fare una analisi corretta della differenza tra i preventivi Italiani e quelli stranieri.

Il costo della vita e del lavoro in Italia è diverso rispetto a quelli dei paesi interessati da questo fenomeno, e basta osservare i dati Eurostat per avere queste conferme. In Romania il costo del Lavoro è di circa 6 euro/ora, ed in Italia è di oltre 20 euro/ora.

La pressione fiscale sui redditi in Bulgaria e Romania è di circa il 27,7 %, in Albania per redditi fino a 120mila euro, la tassazione è del 15%, mentre in Italia è del 42,4% (primo trimestre 2022).

Aggiungo inoltre che nel nostro paese è in vigore una legislazione molto severa sulla sicurezza del lavoro, sulla scelta di farmaci, anestetici e di materiali e dispositivi medici preparati su misura per lo specifico paziente (certificato di conformità).

A questo punto, è doveroso fare una riflessione, riferendo esperienze personali, su ciò che può accadere dopo un qualsiasi intervento odontoiatrico.

La decementazione di una capsula, la piccola piaga provocata dall’attrito sulla gengiva di una protesi mobile, una sutura che salta, una vite di guarigione di un impianto che si allenta, o la manifestazione di dolore dopo una semplice otturazione, o addirittura la perdita di un impianto.

Questo oggettivamente non può essere fatto da coloro che si sono fatti curare all’estero, mentre i miei pazienti vengono ricevuti immediatamente, e senza costi aggiuntivi rispetto al preventivo iniziale.

Mi è anche capitato di visitare persone, che si sono recate all’estero per farsi curare i denti, e che hanno avuto imprevisti come quelli sopra citati.

La maggior parte delle volte però, non sono riuscito ad intervenire per ripristinare la condizione “quo ante”.

Ogni paziente deve ricevere l’informazione corretta ed esaustiva, al fine di consentire a la giusta scelta, in termini di costi, di tempi e del risultato che si vuole ottenere, con le   garanzie da parte dell’operatore sanitario a cui ci si affida.

Mi piace inoltre ricordare che la medicina, per sua natura ha innumerevoli variabili, e purtroppo non può essere considerata una scienza esatta.

Lei offre argomenti in buona parte corroborati dalle statistiche, ad esempio quelle che attestano che il 50% di quanti si sono recati all’estero per cure odontoiatriche non rifarebbero la stessa esperienza. Ma anche in Italia sono ricorrenti le offerte di cure odontoiatriche miracolistiche, sotto almeno due diverse prospettive: per un verso si prospettano possibili soluzioni a tutti i tipi di patologie che colpiscono i denti, con interventi computer guidati o a carico immediato, tanto per citare formule ricorrenti; per un altro si offrono terapie che in pochi giorni o addirittura in un’unica seduta di poche ore, sarebbero in grado di restituire dentatura e capacità masticatoria, per giunta con una spesa di poche migliaia di euro. Una sorta di versione nostrana dei viaggi nell’Europa dell’Est all’insegna del risparmio e delle soluzioni immediate. Questo stato di cose rischia di disorientare le persone e di creare false aspettative.   

Queste pubblicità sono davanti agli occhi di tutti. Le leggiamo sugli autobus, le guardiamo sui manifesti stradali, si possono ascoltare per radio ed osservare in televisione. Ogni tanto compaiono catene odontoiatriche che offrono ai pazienti offerte vantaggiosissime.

Il migliore consiglio da dare a tutti coloro che hanno necessità di un dentista, è quello di ottenere informazioni chiare e dettagliate, e se rimangono dubbi, chiedere un secondo parere, solo così sarà possibile fare la scelta giusta, non dimenticando che stiamo parlando della nostra salute.

A cura di E. F.