Incidente mortale, autostrada Portogruaro: Un altro incidente mortale, l’ennesimo che si consuma nel famigerato tratto a due corsie tra San Stino di Livenza e Portogruaro, in località Pradipozzo oggetto di discussioni già da molto tempo per la non realizzazione della terza corsia che a parere di molti tra persone comuni e tecnici esperti e anche alcuni esponenti politici potrebbe risolvere un sacco di problemi alla viabilità e quindi far venir meno il numero degli incidenti, quasi spesso mortali.

Questa volta la vittima è di Udine, un manager friulano di 48 anni, residente a Udine e originario di Buttriosi, Maurizio Durì: un operatore sanitario specializzato e sales manager che probabilmente stava viaggiando verso la sua città d’origine.

Ancora si conoscono i motivi, ma li si potrebbero ricondurre a un malore o a una distrazione perché non si evidenziano segni di frenata. La stessa situazione si è ripetuta pochi giorni fa, esattamente due settimane fa: un tamponamento in cui hanno perso la vita ben 7 persone di Riccione.

Incidente mortale, autostrada Portogruaro: la dinamica

L’incidente ha visto coinvolto una Bmw e un camion agganciato a un rimorchio che trasportava numerosi tronchi di legno: ha avuto luogo all’altezza del cartello che indica la chilometrica 447, in località Pradipozzo, nel tratto compreso tra lo svincolo di San Stino di Livenza e il nodo di Portogruaro, in direzione di Trieste.

In quel momento c’erano dei rallentamenti per un mezzo fermo, la corsia di marcia era al solito attraversata da numerosi mezzi pesanti, ma la corsia di sorpasso era libera. Il traffico per altro non era particolarmente sostenuto quando la Bmw ha tamponato così violentemente il mezzo pesante, che procedeva adagio sulla corsia di marcia lenta, che quasi tutto il tettuccio della macchina è stato smembrato. L’auto distrutta, diventata un cartoccio dopo il violento impatto. Durì è morto sul colpo, gli agenti della Polizia stradale di Venezia intervenuti non hanno potuto che costatarne la morte.

Nel frattempo è arrivato anche l’elicottero del Suem di Treviso, atterrato in un campo vicino nella speranza di poter soccorre il più presto possibile la vittima dell’incidente. Appena dopo l’accertamento della morte dell’automobilista coinvolto, però è rientrato vuoto alla base dell’ospedale Ca’ Foncello.

Per le operazioni di recupero e messa in sicurezza dei mezzi fino a tarda sera sul posto si sono adoperati come sempre in maniera impeccabile i vigili del fuoco di Portogruaro, l’autogru del comando metropolitano di Mestre, un’ambulanza del Suem di Portogruaro.

C’è comunque da constatare che il lavoro mirato da parte di tutti gli addetti autorizzati per proseguire le operazioni di soccorso della persona deceduta prima e quelle di sgombero dell’autostrada dopo ha visto chiudere il tratto interessato dall’incidente per due volte.

Le parole del presidente di Autovie Venete Maurizio Paniz

Ulteriori verifiche sulla dinamica sono state compiute, quasi subito da Autovie Venete, che può disporre della visione, quasi immediata dei filmati delle telecamere. Il presidente di Autovie Maurizio Paniz in merito alla dinamica dell’incidente dice che neanche dai loro video si intravvede una frenata e comunica che i filmati andranno poi spediti alla Procura di Pordenone, che indagherà sul caso, vista la competenza territoriale. Inoltre aggiunge:

«Ci troviamo di fronte a un altro grave incidente, non imputabile certamente alla nostra autostrada. Il conducente» rivela Maurizio Paniz, presidente di Autovie «non ha rallentato e non ha frenato, mentre altri mezzi lo avevano fatto agevolmente. C’erano tutti i cartelli fissi e variabili. Se i conducenti non rispettano regole minimali di prudenza ed attenzione, continueranno gli incidente».

L’intervento della deputata leghista Giorgia Andreuzza

Lo scandalo degli incidenti in A4 finisce subito sul tavolo dei parlamentari: Ora, però bisogna comunque attende che venga conferito l’incarico a formare il nuovo governo a Giorgia Meloni, affinché si possa trattare tra i banchi di Roma il problema di questa autostrada.

In merito interviene anche la leghista e deputata Giorgia Andreuzza per palesare il suo impegno affinché il problema della A4 venga trattato e risolto subito, con la massima urgenza. Queste le sue parole anche sulla realizzazione della terza corsia che non può ancora aspettare:

«Appena insediato, il Governo deve essere coinvolto» … «Bisogna verificare la possibilità di aumentare le misure di sicurezza e di controllo dobbiamo verificare tutti i molteplici fattori. Non può essere che questo tratto sia come una roulette russa con dinamiche troppo simili. Ora inizia anche il periodo delle nebbia e la pericolosità aumenta ulteriormente».