Bonus 550 euro part time. Il decreto Aiuti ha introdotto un’indennità una tantum a favore dei lavoratori part-time ciclico verticale (ovvero quando l’attività lavorativa è svolta a tempo pieno, quindi per 8 ore al giorno, ma limitatamente a determinati periodi della settimana, del mese o dell’anno).
Bonus 550 euro part time
L’Inps erogherà un contributo una tantum di 550 euro rivolto ai lavoratori dipendenti di aziende private, già titolari nel 2021 di un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico verticale caratterizzato da periodi non interamente lavorati di almeno un mese (e nel complesso un periodo di non lavoro non inferiore a sette settimane e non superiore a venti settimane). Il lavoratore, al momento della trasmissione della domanda, non deve essere titolare di altro rapporto di lavoro dipendente, di trattamento pensionistico diretto o di Naspi, ancorché sospesa.
Come richiederlo
Per ottenere il bonus bisogna fare domanda all’Inps entro il prossimo 30 novembre 2022, tramite accredito con:
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta di identità elettronica (CIE);
- Carta nazionale dei servizi (CNS).
La domanda è già attiva e la richiesta si può inviare selezionando “Indennità una tantum per i lavoratori a tempo parziale ciclico verticale”, disponibile sul sito Inps che si raggiunge a partire dall’Home page. Poi “Prestazioni e servizi – Servizi – Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” e infine “Indennità una tantum per i lavoratori a tempo parziale ciclico verticale”.
Il commento della Cgil
Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha commentato così l’introduzione del bonus:
“Si tratta di un intervento che solo in parte risponde alle tante rivendicazioni che abbiamo portato avanti in questi anni. È tuttavia un risultato che tiene conto della specificità di questa categoria di lavoratori che sul piano delle tutele del reddito non ha finora mai potuto godere di sostegni veri e strutturali. E’ una prima risposta che, benché positiva, deve rappresentare il via per l’elaborazione di un intervento più ampio e capace di sostenere i redditi dei lavoratori in part time ciclico verticale costretti a lavori con una programmazione di fermo delle loro attività. Il nuovo Governo deve affrontare nella necessaria revisione delle tipologie contrattuali, anche il tema del part time, che troppo spesso non è una scelta, anzi è diventato occasione di sfruttamento e di lavoro povero“.