Aran rinnovo contratto scuola: è stato fatto un nuovo incontro che sembra essersi concluso con un nulla di fatto per quanto riguarda il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del personale del comparto Istruzione, Università e Ricerca degli anni 2019-2021.

Nella giornata di ieri, martedì 18 ottobre 2022, è stata portata avanti la trattativa ed, in particolare, durante l’incontro all’Aran si è discusso della parte comune del CCNL riguardante il rapporto di lavoro: ferie, malattie, congedi e permessi.

Le trattative, però, fino ad ora non hanno portato a dei risultati concreti, dal momento che sarebbero stati esclusi dalla parte comune del Contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione, Università e Ricerca degli anni 2019-2021 i docenti del settore scuola, i docenti del settore AFAM ed il personale precario assunto a tempo determinato.

Aran rinnovo contratto scuola: le parole del presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico

Durante la giornata di ieri, martedì 18 ottobre 2022, è stato tenuto all’Aran un incontro per discutere della parte comune del Contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione, Università e Ricerca degli anni 2019-2021.

In particolare, la discussione verteva sulla parte comune del CCNL riguardante il rapporto di lavoro: ferie, malattie, congedi e permessi.

Tuttavia, l’incontro si sarebbe concluso con un nulla di fatto, ma all’Aran, nonostante questo, le trattative sul rinnovo del contratto scuola proseguono.

Durante il confronto è intervenuto per esprime il suo pensiero in merito a tale questione il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, il quale ha rilasciato le seguenti dichiarazioni e ha lanciato di nuovo l’idea del cosiddetto “contratto ponte”:

Noi il contratto vorremmo cambiarlo totalmente, stravolgerlo. I lavoratori devono aspettare il bonus 150 euro a dicembre o devono avere i 120 euro di aumento più i 4000 di arretrati?

Va certamente apprezzato il tentativo di snellimento che sta portando avanti l’amministrazione, ma nei contenuti abbiamo posto diversi rilievi perché il contratto proposto dall’amministrazione è palesemente peggiorativo rispetto a quello vigente.

Tuttavia, la nostra idea rimane quella del ‘contratto ponte’: aumenti e arretrati da approvare subito, il resto si discuterà in occasione del prossimo rinnovo contrattuale 2022/24″.

Il confronto che si è tenuto all’Aran non è stato sicuramente dei più semplici. Ed infatti, oltre a non essere arrivati ad un accordo finale sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale del personale del comparto Istruzione, Università e Ricerca degli anni 2019-2021, ci sono state spesso delle schermaglie su vari argomenti, dettate anche dal fatto che i vari componenti hanno delle idee e degli interessi contrapposti.

Secondo il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, “non bisogna perdere altro tempo: chiediamo al governo in via di formazione che nella nuova Legge di Bilancio trovi le risorse necessarie innanzitutto per adeguare l’indennità di vacanza contrattuale.

Abbiamo stimato che ci vogliono 6 miliardi per aggiornare questa indennità, che dovrebbe portare un aumento da gennaio 2023 del 4%, quindi di altri 70-80 euro nelle more del nuovo contratto 2022-24″.

E ancora aggiunge il sindacalista autonomo:

“Gli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico sono scivolati in basso, diventando tra quelli più bassi d’Europa e d’Italia: non possiamo pensare di aumentarli con gli artifizi come la riduzione del cuneo fiscale: servono risorse aggiuntive importanti e aumenti veri.

Per questo, al nuovo governo chiediamo di garantire i 6 miliardi per coprire l’indennità di vacanza contrattuale, con aumenti automatici in busta paga del 4% così da permettere l’indicizzazione IPCA”.