Fabio Rampelli, deputato e voce di spicco all’interno di Fratelli d’Italia, prova a mettere in ordine le cose in seno ad un’altra giornata che ha lasciato trasparire, in termini di compattezza, non poche ambiguità all’interno della maggioranza di centrodestra. Sulle frequenze di RadioUno, ospite della trasmissione Zapping, ha spiegato:
Sono giornate complicate. Fermo restando che Giorgia sta facendo il lavoro alacremente con puntualità e se Mattarella le conferirà il mandato il governo ci sarà quanto prima
Tra gli elementi che hanno turbato la giornata odierna, c’è quello relativo alla lista dei ministri che comporranno il futuro governo Meloni. Nonostante il summit di ieri, in via della Scrofa, emerge ancora qualche disarmonia dalle dichiarazioni rilasciate da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma Rampelli assicura:
Questi sono i nomi che ha fatto Berlusconi bisogna vedere quali saranno quelli che farà la presidente del Consiglio incaricata. Tutti i partiti della coalizione avranno il loro spazio e la loro rappresentanza. Quello del ministro è un istituto delicato perché lavora su delega e per conto del presidente del Consiglio dei ministri
Uno dei nomi più dibattuti è quello di Carlo Nordio su cui, Berlusconi, ha espresso qualche perplessità. Sarebbe proprio lui, invece, il nome preferito di Giorgia Meloni:
Nessuno può vedere male Nordio alla Giustizia, ha uno spessore talmente alto. E non ha mai preso parte agli scontri tra le correnti della magistratura, ha un profilo terzo. Come dovrebbe ogni magistrato. Anche la sen. Alberti Casellati lo ha e peraltro ha un ottimo rapporto con Giorgia Meloni
Poi c’è l’altro tema di giornata, quello che ha fatto impazzire tanto la maggioranza quando l’opposizione: l’audio che intercetta Berlusconi esprimersi sul suo rapporto con Putin. Un rapporto, dice il Cav, di grande amicizia. Rampelli prova, in questo modo, a disinnescare sul nascere un possibile caso:
È opportuno precisare che la posizione di Giorgia Meloni e del futuro governo sarà di solidarietà con il popolo ucraino aggredito da Putin. L’Italia è e resterà nel solco dell’Unione europea e dell’alleanza atlantica. Berlusconi, come tutti, ha avuto rapporti con Putin per provare ad avvicinarlo alle democrazie liberali. Ma quella fase storica è finita quando Putin ha deciso di invadere l’Ucraina con i carri armati. Ora il solco è incolmabile