Il rapper Marracash ha vinto la Targa Tenco per il Miglior album dell’anno con il suo “Noi, loro, gli altri”.

La cerimonia di premiazione si svolgerà al Teatro Ariston fra pochi giorni, giovedì 20 ottobre 2023.

Per Marracash questo rappresenta un traguardo davvero importante, una vera e propria svolta per la sua carriera.

Ecco cosa ha affermato recentemente in un’intervista per “La Repubblica”

Marracash vince la Targa Tenco: “È caduto un grande pregiudizio”

Il “Persone Tour” si è appena concluso ed ora, per Marracash è tempo di ricevere i dovuti riconoscimenti che attende da tempo.

Fabio Bartolo Rizzo, in arte Marracash riceverà tra pochi giorni un premio riservato alla canzone d’autore ed è la prima volta che, ad essere premiato è un rapper.

Durante l’intervista rilasciata a “La Repubblica”, il rapper ha dichiarato:

 “Non nascondo che ho sempre cercato questo tipo di riconoscimento. Questo premio mette fine al mio senso di frustrazione, la critica mi ha a lungo ignorato”.

Poi, Marracash ha continuato, rivelando cosa prova ad aver ottenuto questo importante riconoscimento subito dopo aver affrontato un tour molto impegnativo ma, che ha collezionato molteplici soddisfazioni, ottenendo ovunque sold out con 150 mila biglietti venduti in 17 palazzetti e, un concerto all’Arena di Verona:

“Sono felice di essere arrivato vivo al Tenco. Nel tour ho proposto un concerto molto spinto, sono arrivato allo stremo delle forze, in una delle ultime date mi sono procurato uno strappo lanciando una maglietta, il che la dice lunga sul mio livello di stanchezza”.

Dopo tutta la fatica del tour, è arrivata una grande soddisfazione, che assume ancora più valore in quanto il rapper milanese diventa pioniere della sua categoria.

Un riconoscimento che celebra l’unione tra rap e canzone:

Sono il primo interno e ben visto dalla scena hip hop italiana. Caparezza, che vinse la targa per il disco dell’anno nel 2014, era un elemento esterno al giro”.

Marracash durante il “Persone Tour”

Gli ultimi album di successo del rapper

A proposito dei suoi ultimi due album, “Persona” e “Noi, loro, gli altri”, il rapper 43enne ha riflettuto su quanto possa essere cambiata la visione del pubblico rispetto ai suoi lavori precedenti:

“Sicuramente gli ultimi due dischi erano più a fuoco e avevano qualcosa che poteva arrivare al grande pubblico ma le radici di ciò che trovi nei miei due ultimi album ci sono sempre state. È il grande pubblico a essere cambiato e ad essersi accorto che nei miei dischi c’è anche altro. Da una parte è caduto un grande pregiudizio, che io credo di aver contribuito un po’ a sfatare, e cioè che il rap sia un genere per ragazzini, vuoto e materialista; dall’altra è accaduto qualcosa nel mondo, la pandemia, una sveglia per tutti per fare i conti con la propria vita, con il proprio mestiere, personalmente con lo stile di vita di cantante di successo. Persona raccontava di una crisi, una crisi che era di tutti: artista e pubblico in quel momento si sono incontrati, Persona ha anticipato una riflessione e ha colmato un vuoto di contenuto in molti testi rap, è stato come acqua nel deserto”.

in particolare, nell’album premiato dalla Targa Tenco, c’è un brano, intitolato “Pagliaccio” che fa riferimento proprio al rap italiano:

 “Sì, in particolare del rap di strada che dopo un inizio di nicchia ora è diventato una tendenza commerciale e pare che tanti ragazzi facciano reati quasi per crearsi un vissuto da raccontare. Molti imitando pose da gangster per sentito dire, altri invece che purtroppo ci si scontrano davvero”.

Marracash, infatti, ha ribadito quest’ultimo concetto, manifestando il suo totale dissenso in merito alle ultime vicende di cronaca nera associate ad alcuni rapper:

“Io li condanno, ma va considerato che sono molto giovani e che alle loro spalle c’è un fallimento personale delle loro famiglie e allo stesso tempo un grandissimo fallimento del ruolo dello Stato. Sono convinto che escludere e non ascoltare il loro disagio non può che complicare le cose”.