Meta dovrà vendere Giphy, la società di illustrazioni animate acquistata nel 2020. Lo ha deciso l’Autorità per la concorrenza del Regno Unito, equivalente britannico della nostra Antitrust: già diverse volte il colosso fondato da Mark Zuckerberg era stato invitato a vendere Giphy perché l’acquisizione della piattaforma avrebbe limitato la libera concorrenza tra i social network. Ora, al termine di un lungo contenzioso legale, è arrivata l’ufficialità dopo che il ricorso in appello non è stato accolto.

La cronistoria dell’acquisizione di Giphy da parte di Meta

Tutto era cominciato nel maggio del 2020 quando Facebook, che all’epoca non si chiamava ancora Meta, rese noto di voler acquisire Giphy per 400 milioni di dollari. Questo database online consente agli utenti di cercare e condividere brevi video senza audio che assomigliano in tutto e per tutto a file GIF animati. Un mese dopo l’annuncio, l’Autorità di regolamentazione della concorrenza del Regno Unito tentò di porre un freno all’accordo, ritenuto dannoso per la concorrenza.

Nel luglio del 2021, le autorità britanniche intimarono a Meta di vendere Giphy, temendo che tale acquisizione indirizzasse troppo il mercato in favore di Facebook, WhatsApp e Instagram, tutte di proprietà di Zuckerberg. Tuttavia, il tribunale di appello aveva deciso che il caso dovesse essere valutato nuovamente. Adesso l’Antitrust ha ribadito ancora una volta che “l’unico modo per evitare un impatto significativo” dall’acquisizione di Giphy da parte del gigante dei social network sulla concorrenza è quello di “vendere totalmente” l’azienda. La vendita dovrà ora avvenire “nella sua interezza, ad un acquirente idoneo”.


Proprio quello che i vertici di Meta speravano: evitare la vendita forzata. In una nota, l’azienda statunitense ha esternato tutta la propria delusione per la sentenza, ma ha mostrato di accettare la decisione, come affermato proprio da un portavoce di Meta.

Siamo delusi dalla decisione della Cma, ma accettiamo la sentenza di oggi come l’ultima parola sulla questione. Lavoreremo a stretto contatto con la Cma per disinvestire da Giphy