Il governo non è ancora nato – anche se il vertice tra Berlusconi e Meloni di oggi ha fatto fare considerevoli passi in avanti su questo – ma già si parla delle priorità del paese. L’economia, che è tartassata pesantemente come riflesso del conflitto in Ucraina, è uno di questi. Specie sul fronte delle pensioni, argomento particolarmente spinto proprio dal centrodestra durante la campagna elettorale. Sul tema, il futuro governo, ha già gli occhi addosso. Specie dei Sindacati. La Cisl, ad esempio, è intervenuta quest’oggi sul tema: Sul futuro della previdenza e delle pensioni è assolutamente auspicabile l’apertura di un confronto tra governo e sindacati appena possibile, anche per scongiurare la girandola di proposte che abbiamo ricominciato a leggere sui media”. Sono queste le parole, riportate in una nota, del segretario generale Luigi Sbarra.

Pensioni: la nota della Cisl

La nota prosegue: “Per la Cisl introdurre meccanismi di flessibilità per andare in pensione, tutelare il potere di acquisto delle prestazioni, definire una pensione contributiva di garanzia per chi ha carriere di lavoro deboli come i giovani e le donne, rispondere al tema del lavoro usurante e sostenere maggiormente la pensione complementare rimangono le priorità”. E ancora: “il ventaglio di proposte contenute nella piattaforma sindacale unitaria sulla previdenza dimostra come la questione delle pensioni non può essere affrontata con comunicati stampa ma deve essere oggetto di approfondimenti, analisi e confronti adeguati con i portatori di interesse dei lavoratori e delle lavoratrici destinatari delle proposte. La Cisl a questo proposito”.

Non si può accettare l’idea – conclude Sbarra – che sulla flessibilità si continui a pensare a nuove e robuste penalizzazioni a carico dei lavoratori con ulteriori riduzioni percentuali dell’assegno, come se non bastassero quelle subite in occasione delle passate riforme che hanno già pesantemente inciso sul valore delle prestazioni”.