Pensione novembre bonus 150 euro: aumenti nel cedolino da parte dell’Inps grazie all’indennità una tantum che è stata disposta dal Governo Draghi.
Pensione novembre bonus 150 euro: a chi spetta e requisiti
Il bonus 150 euro sarà erogato all’interno delle pensioni relative al mese di novembre 2022, così come è stato disposto dall’art. 19 del decreto legge n. 144 del 23 settembre 2022, recante “Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.
Il suddetto articolo, rientrante nelle “disposizioni urgenti in materia di politiche sociali”, dispone quanto segue riguardo l’“indennità una tantum per pensionati e altre categorie di soggetti”:
“In favore dei soggetti residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022, e di reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l’anno 2021 a 20.000 euro, l’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) corrisponde d’ufficio nel mese di novembre 2022 un’indennità una tantum pari a 150 euro”.
Inoltre, l’articolo aggiunge che “qualora i soggetti di cui al presente comma risultino titolari esclusivamente di trattamenti non gestiti dall’INPS, il casellario centrale dei pensionati, istituito con decreto del Presidente della Repubblica 31 dicembre 1971, n. 1388, individua l’Ente previdenziale incaricato dell’erogazione dell’indennità una tantum che provvede negli stessi termini e alle medesime condizioni ed è successivamente rimborsato dall’INPS a seguito di apposita rendicontazione”.
Dal computo del reddito personale assoggettabile ad IRPEF, devono essere esclusi:
- i trattamenti di fine rapporto comunque denominati;
- il reddito della casa di abitazione;
- le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Il bonus 150 euro che viene accreditato all’interno della pensione di novembre 2022 non costituisce reddito ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali. Inoltre:
- non è cedibile;
- non è sequestrabile;
- non è pignorabile.
Riguardo il sistema dei controlli per il reale possesso dei requisiti per poter beneficiare del bonus 150 euro, il suddetto articolo specifica che l’indennità una tantum è corrisposta sulla base dei dati disponibili all’Ente erogatore al momento del pagamento ed è soggetta alla successiva verifica del reddito, anche attraverso le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall’Amministrazione finanziaria e da ogni altra amministrazione pubblica che detiene informazioni utili.
In caso di somme corrisposte in eccedenza, l’Ente erogatore provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello in cui vengono effettuati i controlli sul reddito.
Il bonus 150 euro per i pensionati viene corrisposto una sola volta, anche nel caso in cui il soggetto beneficiario svolga attività lavorativa.
Bonus 150 euro: che cos’è a chi spetta
Il bonus 150 euro è stato introdotto grazie alla pubblicazione del decreto legge n. 144 del 23 settembre 2022 all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
Questo sussidio economico prevede l’erogazione di una somma pari a 150 euro, esentasse, che viene concessa una sola volta a diverse categorie di lavoratori e non, direttamente dal datore di lavoro, dall’Inps o da altri soggetti diversi a seconda dei casi.
Saranno circa 22 milioni i cittadini italiani che potranno beneficiare di questa indennità una tantum:
- lavoratori dipendenti;
- titolari di pensione, assegno sociale, pensioni di invalidità e trattamenti di accompagnamento alla pensione;
- lavoratori autonomi;
- lavoratori autonomi senza partita Iva titolari di contratti d’opera nel 2021 iscritti alla Gestione Separata Inps;
- lavoratori domestici (colf e badanti);
- lavoratori stagionali;
- co.co.co.;
- dottorandi e assegnisti di ricerca iscritti alla Gestione Separata Inps;
- lavoratori dello spettacolo;
- lavoratori dello sport e della salute;
- incaricati alle vendite a domicilio;
- percettori del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza;
- percettori di indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll;
- percettori di disoccupazione agricola;
- coloro che hanno beneficiato nel 2021 delle indennità per lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport.