L’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell ha presieduto questa mattina la riunione tra i ministri degli Esteri continentali che si svolge in Lussemburgo: il diplomatico spagnolo ha parlato della guerra in Ucraina, sottolineando che durante i lavori si discuterà in merito allo stanziamento di nuovi fondi a sostegno di Kiev per un valore complessivo di 500 milioni di euro.

Al contempo ha rimarcato che la Russia “sta perdendo la guerra militarmente, politicamente e moralmente”.

Confermato anche il programma di addestramento militare all’esercito ucraino che però si svolgerà in una località finora tenuta segreta.

Ucraina, Borrell attacca l’Iran: “Cercheremo prove di un vostro coinvolgimento nel conflitto”

Giorni complicati dal punto di vista delle dichiarazioni per Josep Borrell, l’Alto Rappresentante Ue, non solo sulla questione della guerra in Ucraina.

Lo scivolone più clamoroso sotto il profilo mediatico è avvenuto qualche giorno fa, venerdì 14 per la precisione, quando lo spagnolo si è lanciato in una metafora poco felice paragonando “l’Europa a un giardino e il resto del mondo a una giungla“.

Una caduta di stile che però non ha avuto ripercussione come quelle nei rapporti con l’Iran, aggravati dal sospetto che Teheran abbia fornito attrezzature militari alla Russia nei recenti attacchi missilistici.

Dal Ministero degli Esteri iraniano una secca smentita sulla notizia, sottolineando che tali affermazioni sono un pretesto che l’Occidente usa per fare pressione sul Paese. E dire che qualche giorno fa c’era stato un colloquio proficuo sul dossier nucleare (su cui Borrell ha però confessato di “non aspettarsi alcuna mossa imminente”) con il ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian.

La possibile alleanza sotto traccia con Putin e i metodi di repressione delle rivolte civili hanno irritato l’Occidente. Borrell ha infatti dichiarato che l’Ue “cercherà prove concrete sulla partecipazione dell’Iran nella guerra in Ucraina”. Non solo, ma i ministri di Lussemburgo (Jean Asselborn) e Germania (Annalena Baerbock) chiedono l’applicazione di immediate sanzioni contro Teheran.

Infine, nota a margine il saluto a Luigi Di Maio, al suo ultimo Consiglio Europeo, lungo applauso da parte dei colleghi dell’Unione.