Aspettando l’atteso chiarimento tra Meloni e Berlusconi, in programma oggi pomeriggio alle 16 presso la sede Fdi, fanno discutere le parole di Gianfranco Micciché, che non mostrano alcuna intenzione di placare gli animi alla vigilia di una settimana cruciale per la composizione del nuovo governo.
Il parlamentare siciliano esprime tutta la frustrazione dei cosiddetti “falchi“, coloro i quali non gradiscono l’atteggiamento di Fratelli d’Italia sia nei confronti di Forza Italia che verso la figura di Silvio Berlusconi:
Meloni ha deciso di fare fuori Berlusconi, colui che ha sdoganato la destra in Italia e ha inventato il centrodestra. È tremendo
Governo, le reazioni politiche del centrodestra in attesa dell’incontro Meloni-Berlusconi
L’argomento del giorno nella politica italiana è certamente il vertice romano tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, un chiarimento necessario per superare ruggini e frizioni e preparare la formazione del nuovo governo.
Tuttavia è doveroso attendersi un possibile aumento della spaccatura tra le parti, in considerazione delle parole del deputato di FI Micciché: l’esponente della frangia degli scontenti ha parlato apertamente di “appoggio esterno” e di “giochini”, paragonando il totoministri promessi agli Azzurri con l’assegnazione del leghista Giorgetti all’Economia (Ministero non richiesto da Salvini). Tutto ciò nonostante Licia Ronzulli, nome caldo e alla base del conflitto, avesse invitato personalmente ad abbassare i toni
Anche le pagine dei giornali sono ricche di interviste ai diretti interessati. Guido Crosetto, che già ieri aveva parlato di “strappo ricucito”, conferma questa sua sensazione al Corriere anteponendo il bene dell’Italia a qualsiasi discussione. Per il co-fondatore “Berlusconi conosce come nessuno i bisogni e i problemi del mondo produttivo” e pertanto “deve essere gli occhi della visione di questa parte della società italiana”.
Francesco Lollobrigida, capogruppo Fdi al Senato, sposta il focus su ciò che non serve al Paese in questo momento storico (“No a inciuci o governi anomali“), senza il timore di un nuovo voto che proponga una coalizione diversa da quella delle politiche. Al contempo, difende l’operato di Meloni:
Giorgia ha sempre avuto rispetto per la storia politica di Berlusconi e pretende analogo rispetto, non tanto per lei ma per i milioni di elettori che l’hanno votata