Accadde oggi, 17 ottobre 1931: Al Capone viene condannato. Alphonse Gabriel “Al” Capone, detto “Scarface”, nato a New York il 17 gennaio 1899 e morto a Miami Beach il 25 gennaio 1947, è stato un mafioso statunitense di origini italiane, considerato un simbolo del gangsterismo americano e della crisi della legalità che gli Stati Uniti vissero durante il periodo del proibizionismo. Nonostante le accuse di essere il mandante o l’esecutore materiale di numerosi omicidi e di tanti altri reati, Al Capone fu incastrato e condannato per evasione fiscale.
Accadde oggi, 17 ottobre 1931: Al Capone viene condannato
Nel 1930 Al Capone fu dichiarato “nemico pubblico numero uno” dalla stampa statunitense e da J. Edgar Hoover, che lo inserì nella lista dei criminali pericolosi dell’FBI. Pertanto, Andrew Mellon, segretario del Dipartimento del tesoro statunitense, ordinò a Eliot Ness di catturare il boss grazie a una squadra detta “gli intoccabili”. Il team di Ness si mise al lavoro intercettando le telefonate ed esaminando tutte le transazioni finanziarie dei soci di Capone con l’obiettivo di trovare un modo per incastrare il famoso gangster; mettendo in atto anche sequestri di carichi di alcolici.
L’incriminazione e il processo
Le prove raccolte dalla squadra di Eliot Ness portarono alla formazione di un grand jury, che incriminò Al Capone, suo fratello Ralph, i sodali Jack Guzik e Frank Nitti insieme ad altri gangster del “Sindacato” di Chicago per evasione fiscale e violazione del “Volstead Act”: la legge sul proibizionismo. Il 6 ottobre 1931 presso il tribunale federale iniziò il processo al boss. I suoi sodali si procurarono l’elenco dei potenziali giurati popolari per corromperli con ogni mezzo possibile; all’ultimo momento, però, la giuria venne sostituita da una completamente nuova, che fu messa sotto protezione.
La condanna di Al Capone
Il 17 ottobre di 91 anni fa, la nuova giuria giudicò Al Capone colpevole solo di una parte delle imputazioni per evasione fiscale, condannandolo comunque a undici anni di carcere e a una multa di 50.000 dollari. Dopo la condanna Al Capone venne inviato nel penitenziario di Atlanta, in Georgia. Nell’agosto 1934 fu trasferito nel nuovo carcere di Alcatraz, dove ricevette un trattamento più duro rispetto ad Atlanta. Nel 1938, i medici diagnosticarono a Capone una forma di sifilide, contratta in età giovanile, e lo fecero ricoverare nell’infermeria del carcere dove trascorse tutto l’anno. Nel novembre 1939, Capone tornò in libertà dopo che la sua condanna era stata ridotta a sei anni e cinque mesi per buona condotta e per crediti di lavoro in carcere. Affetto da una demenza derivata dalla sifilide, Al Capone il 25 gennaio 1947 fu colpito da un ictus e da una polmonite che lo portarono alla morte all’età di 48 anni.