Nella terribile sparatoria di ieri sera avvenuta in Messico sono rimaste uccise 12 persone, un gruppo di queste, ha improvvisamente aperto il fuoco all’interno del bar “El Pantano” nella città di Irapuato, in quello che sembra un vero e proprio regolamento di conti fra gang.

È di almeno 12 persone il bilancio delle persone uccise durante una sparatoria avvenuta nella serata di Sabato 15 Ottobre all’interno di un bar a Irapuato, nello stato di Guanajuato, nel Messico centrale.

La notizia è stata divulgata dal governo municipale e dalle autorità cittadine che, in un comunicato, hanno confermato la morte di sei uomini e sei donne che erano presenti nel locale. Il corpo di una delle vittime è stato trovato accanto a una moto posteggiata vicino al bar, mentre gli altri cadaveri si trovavano all’interno.

Nella sparatoria sono rimaste coinvolte altre persone e si registrano anche altri tre feriti.  Nella stessa dichiarazione delle forze dell’ordine locali non è specificato né l’identità degli aggressori né un possibile movente dell’atto.

Immediatamente è stata lanciata una vera e propria caccia agli assassini con il supporto della polizia, dell’esercito, della procura e della Guardia Nazionale.

Secondo la prima ricostruzione dei fatti, intorno alle 20 (ore locali) di ieri sera un gruppo di persone armate ha fatto irruzione nel bar e ha aperto il fuoco sulle persone che si trovavano all’interno.

Per la precisione, l’ufficio per la sicurezza dei cittadini è stato allertato alle 19:51 con la denuncia di colpi di arma da fuoco all’interno del bar “El Pantano”. Gli agenti della polizia si sono immediatamente precipitati sul posto e hanno trovato i cadaveri di 12 persone. Quasi tutti i corpi senza vita erano all’interno del bar, un uomo ha tentato di fuggire e il suo corpo è stato trovato nel parcheggio vicino a una motocicletta.

Le forze dell’ordine hanno dunque dispiegato una serrata ricerca dei responsabili, tuttora in corso così come le indagini per risalire alle identità delle vittime.

Messico sparatoria: la violenza all’interno del Paese

Anche se non ci sono conferme a riguardo, la sparatoria di ieri sembra proprio assumere tutti i contorni di un regolamento di conti tra gang criminali rivali. Ed infatti nello stato di Guanajuato da qualche anno è notevolmente aumentata l’incidenza di crimine, tanto da far della zona uno dei luoghi con i più alti tassi di violenza del Messico.

Dal 2018, Guanajuato è lo stato messicano in cui si registrano più omicidi: il 90% di essi è ricollegabile alle guerre tra gruppi criminali organizzati per il controllo del territorio.

L’aumento di violenza e efferati omicidi è un preoccupante trend di tutta la Nazione. Nel corso del 2021 il Messico ha registrato 33.308 omicidi mentre i precedenti due anni, sotto la presidenza di Andres Manuel Lopez Obrador, sono ricordati per essere i più violenti della sua storia con 34.690 vittime nel 2019 e 34.554 nel 2020. Nello stato di Guanajuato si sono registrati ben 2.115 uccisioni solo nel primo semestre del 2022, pari al 10,2 % degli omicidi in tutto il Messico nell’arco dello stesso periodo.  

Ciò è determinato soprattutto dai conflitti tra i gruppi Santa Rosa de Lima e Jalisco Nueva Generación, per le loro attività comuni, tra cui il traffico di droga e il furto di carburante.

La sparatoria di Irapuato arriva a distanza di soli 11 giorni da un altro bagno di sangue che ha causato 20 morti a San Miguel Totolapan, città nello stato meridionale di Guerrero. In quel caso il massacro era causato da dissidi tra le organizzazioni criminali attive in quella zona del Messico. In questo caso, dietro ci sarebbe un gruppo criminale noto come Los Tequileros, già responsabile di minacce ad alte cariche pubbliche e sospettato di essere coinvolto dell’omicidio di Conrado Mendoza Almeda e altri 10 dipendenti municipali.