Quella di Padre Pio è una storia che non si racconta. Si conosce: ormai fa parte del patrimonio nazionale e ogni famiglia custodisce un pezzetto di questa esperienza di vita che è stata in grado di portare un cambiamento nell’esistenza di tante persone. Ma se sappiamo tutto di lui, forse poco sappiamo dei fratelli e le sorelle di Pio da Pietrelcina.
Pio da Pietralcina: fratelli e sorelle, chi erano e perché non se ne parla
Ogni famiglia ha dei segreti da custodire. Perché i panni sporchi si lavano in famiglia appunto e perché, quando capita di avere fra i propri membri uno dei più influenti personaggi della storia recente della Chiesa cattolica, succede che è meglio non far sapere proprio tutto.
Tra le storie che si custodiscono e alle quali si dà poca visibilità parlando di fratelli e sorelle di Pio da Pietralcina vi è quella di Pellegrina Forgione, sorella minore di Francesco che poi cambiò il suo nome in quello ormai notissimo di Pio.
La famiglia Forgione di Pietralcina, in provincia di Benevento, era di umili origini: Grazio Maria detto Orazio e la moglie Maria Giuseppa di Nuzio vivevano in una casa povera, dove allevarono otto figli dei quali però alcuni morirono prestissimo.
Fra fratelli e le sorelle di Pio da Pietralcina dunque vi era anche Pellegrina, terzultima nata che fin da piccola mostrò un carattere forte e indipendente, poco incline all’obbedienza. La partenza del padre Orazio insieme al fratello maggiore Michele per le Americhe forse fu un elemento scatenante per il forte carattere di Pellegrina. Il noviziato di Francesco che, entrato nell’ordine dei frati cappuccini prese il nome di Pio, lasciò Pellegrina sola con la mamma e la sorella più piccola.
Un intreccio di storie
Mentre nel 1903 Felicita, sorella tanto amata da Pellegrina, convolò a nozze, ci fu per lei un altro trauma. La famiglia d’origine disgregata non su più una guida: iniziò a cercare l’amore, frequentando giovani del paese, vivendo liberamente le sue passioni. Nel 1911 scoprì di essere incinta portando lo scandalo in paese: non era sposata con Antonio Masone, il sarto con cui si frequentava ormai da anni. Così fu costretta a lasciare la casa materna per dare alla luce Angelomichele, il suo primogenito, al quale dopo la regolarizzazione del matrimonio con Antonio seguirono altri due bambini. Tutti e tre però furono destinati ad una morte prematura. La sciagura abbattutasi nella vita di Pellegrina sembrava non finire: anche su marito, per le difficoltà economiche del momento, fu costretto ad emigrare in America. Pellegrina rimase sola, additata da tutto il paese, bigotto e intriso di pregiudizi, di essere una “poco di buono” per la sua giovinezza ribelle, una donna che aveva sfidato decenza e buon costume.
La storia di Pio da Pietralcina e dei suoi fratelli e sorelle è segnato quindi da lutti e sciagure. Pellegrina rimasta sola, dopo aver perso prematuramente tre figli, additata come un problema per la famiglia, fu allontanata dal suo paese natale. Sola, di lei si persero le tracce: forse fu a Napoli e a Chieti dove di lei si trova menzione nei registri dell’ospedale.
Su di lei si era accanita la vita: malata di tisi morì a soli 52 anni nel sanatorio San Camillo de Lellis di Chieti, dimenticata dal mondo, dalla famiglia, umilmente sepolta nel cimitero di Sant’Anna, condannata all’oblio della memoria familiare.