Rastrellamento ghetto ebraico di Roma: sono passati 79 anni. Oggi, nel giorno del ricordo, la cerimonia presso il Tempio Maggiore alla presenza del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e la “Pedalata della memoria” dal ponte della Scienza al quartiere ebraico.

16 ottobre 1943: il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma

È l’alba di un giorno festivo, il sabato 16 ottobre 1943, quando più di 300 uomini della Gestapo si radunano a pochi passi dalla Sinagoga di Roma per cominciare le spietate operazioni di quello che sarebbe passato alla storia come “sabato nero”. Nel mirino delle truppe tedesche c’è la comunità ebraica romana, che conta al tempo tra le 8mila e le 12mila persone; dopo il blocco degli accessi stradali del ghetto, la zona in cui gli ebrei vivevano, reclusi, dopo l’emanazione delle leggi razziali da parte del regime fascista, sono migliaia le persone che vengono rallestrate dai tedeschi e trasportate prima presso il Collegio Militare di Palazzo Salviati e poi, su carri bestiame, alla volta di Auschwitz (dei 1259 catturati, circa 1007).

Una retata che nessuno si aspettava. Appena un mese prima, all’indomani dell’occupazione tedesca di Roma, Herbert Kappler, tenente colonnello delle SS e comandante della Gestapo a Roma, aveva infatti preso accordi con Ugo Foà, Presidente della Comunità Ebraica romana, affinché gli ebrei consegnassero, di lì a poche ore, almeno 50 chilogrammi d’oro per salvarsi. In caso contrario, i tedeschi avrebbero disposto, come ordinato da Himmler, la deportazione di almeno 200 ebrei romani verso la Germania. In soli due giorni, la comunità ebraica romana riesce a recuperare l’oro richiesto, cosa che evidentemente non serve a bloccare il “trattamento speciale” che era già stato previsto per loro.

Alcuni dei prigionieri periscono nel corso del viaggio. All’arrivo, 820 persone vengono condotte immediatamente nelle camere a gas, perché giudicate “inabili al lavoro”, mentre 154 uomini e 47 donne “fisicamente sani” iniziano la loro lotta alla sopravvivenza all’interno del campo di sterminio. Alla fine, a tornare in Italia sono solo in 16, 15 uomini e 1 donna.

Sono passati 79 anni. Oggi il giorno del ricordo in occasione dell’anniversario

Per ricordare il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma, di cui ricorrono nel 2022 i settantanove anni, sono diversi gli eventi e le iniziative in programma a Roma. Alle 11 di oggi è prevista una cerimonia presso il Tempio Maggiore, mentre alle 15 prenderà il via la prima edizione della “Pedalata della memoria”: una pedalata in bicicletta in ricordo delle vittime, che dal ponte della Scienza Vittorio Gassman si snoderà verso il ponte Settimia Spizzichino a Ostiense (dal nome dell’unica donna sopravvissuta), fino al quartiere ebraico di Roma.

Solo qualche giorno fa, a ricordare il tragico destino degli ebrei nel corso della Seconda Guerra Mondiale era stata la senatrice Liliana Segre che, in veste di Presidente provvisorio del Senato per la prima seduta della nuova legislatura, aveva parlato di come le leggi razziali l’avvesero toccata in prima persona. Oggi, a ricordare uno dei giorni più bui della storia italiana è stato, tra gli altri, Enrico Letta, che in un tweet ha scritto: “Sopravvissero in 16. Il 16 ottobre 1943 il rastrellamento a Roma al Ghetto e la deportazione ad Auschwitz”, mentre qualcuno, nei commenti, ha ribadito: “Una pagina terribile da tenere sempre nella memoria”.