Non si placano furia e violenza in Iran, dove nella notte un vasto incendio assecondato colpi d’arma da fuoco e sirene ha interessato il carcere di Evin a Teheran, la capitale: c’è tensione e preoccupazione per capire se al suo interno sia detenuta anche l’italiana Alessia Piperno, la 30enne romana arrestata due settimane fa nell’ex Persia.
Al suo interno, infatti, sono tenuti prigionieri anche molti manifestanti che sono scesi in piazza per protestare contro l’oppressione del regime.
Iran, nell’incendio al carcere di Evin potrebbe essere coinvolta Alessia Piperno
L’Iran annota una nuova escalation di violenza che ha interessato il carcere di Evin, all’interno del quale un incendio ha messo a ferro e fuoco un’intera ala della struttura. I video che documentano l’accaduto stanno facendo il giro del web e viene confermato anche dalle autorità iraniane nel nostro Paese, tra cui Karimi Davood (presidente dell’Associazione rifugiati politici iraniani in Italia).
In patria è invece la tv di opposizione Simaye Azadi e testimoniare quelle che sono ritenute all’unanimità violazioni della Repubblica islamica contro i dissidenti. Le cronache locali hanno successivamente circoscritto il perimetro dell’esplosione, vale a dire il braccio 7: qui sono rinchiusi i detenuti in attesa di processo per le recenti manifestazioni di protesta.
L’attacco è stato duramente condannato dal leader della Resistenza iraniana, Maryam Rajavi, che ha invocato l’immediato intervento dell’Onu per crimini contro l’umanità.
Tensione sull’asse Teheran-Usa
Nel frattempo c’è stato un botta e risposta molto al veleno tra il presidente americano Joe Biden e il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. In breve, Washington ha ordinato al regime di cessare le violenze repressive contro i cittadini e al contempo ha quasi incoraggiato i manifestanti a continuare a esprimere il loro dissenso. Per Biden, dunque, le proteste andranno avanti ancora per molto.
La replica di Kenani, che ha definito “esausto” Biden, è di fermezza, condannando ancora una volta l’abitudine americana di “abusare di situazioni di disordine”.
Fortunatamente si apre invece uno spiraglio positivo sul tema del nucleare. Il ministero degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha inviato una lettera all’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, dicendosi soddisfatto degli “sforzi costruttivi” per rivedere e superare gli accordi del 2015.