L’ISS ha diramato un allarme in seguito al sequestro da parte dei Carabinieri di Laives (BZ) di biscotti e patatine contenenti THC, il più potente principio attivo della Cannabis. Se non opportunamente segnalata, la pericolosa sostanza può far insorgere dannosi effetti collaterali agli ignari consumatori.
I Carabinieri di Laives, in provincia di Bolzano, hanno disposto il sequestro di biscotti e patatine al cui interno era stato trovato il più importante principio attivo della Cannabis. I prodotti sono stati rinvenuti nell’abitazione privata di un uomo residente in Alto Adige ed al momento non è ancora chiaro se la persona avesse intenzione di mettere il tutto in commercio.
Nello specifico i generi alimentari contenevano “delta-9-tetraidrocannabinolo”, più comunemente noto come THC. Immediatamente il Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha lanciato un’allerta di grado 1 per bloccare la vendita e il consumo dei prodotti incriminati, rintracciabili su diversi portali di vendita online nazionali ed esteri.
Il materiale sequestrato era privo di involucri ed etichette attestanti informazioni relative al produttore, ai punti vendita autorizzati alla distribuzione ed altre informazioni obbligatorie per l’immissione sul mercato di generi alimentari. Si tratta per lo più di biscotti rotondi con gocce di cioccolata ma anche di estrusi al formaggio, cereali e patatine.
Ancor prima di confermare l’effettiva quantità di THC presente attraverso le analisi di laboratorio, la preoccupazione per la possibilità di vendita sul mercato nazionale ha spinto le forze dell’ordine a disporre il sequestro della merce e a divulgare un allarme alimentare da parte di ISS che ha segnalato “il potenziale pericolo per consumatori ignari, anche bambini, che potrebbero assumere tali alimenti del tutto identici ad altri legali presenti in commercio”.
Già nel corso del 2021, l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCCDA) aveva riportato un pericoloso aumento di prodotti commestibili contenenti cannabis evidenziandone i danni e i rischi alla salute associati al loro consumo. Si trattava anche in questo caso di dolci, caramelle o cioccolatini, prodotti cioè destinati prevalentemente a bambini o giovanissimi ed il cui consumo potrebbe causare conseguenze enormemente dannose.
L’ISS infatti sottolinea che “i bambini possono soffrire di effetti avversi più gravi e prolungati dopo ingestione di Delta-9-Thc. In alcuni casi, tali prodotti sono già stati collegati a gravi intossicazioni non letali in Europa”.
Sequestro biscotti Cannabis: il thc e i suoi effetti
PuraCbd, uno dei portali dedicato alla vendita online di prodotti con cannabis light, chiarisce che il tetraidrocannabinolo è il più importante principio attivo contenuto nella Cannabis o nella canapa e che determina effetti in grado di alterare il sistema nervoso e generare uno stato alterato della percezione.
“Si tratta di un componente psicoattivo, ovverosia di un principio che esercita azioni sul sistema nervoso centrale. In particolare, i suoi principali effetti sono percezione e umore alterati”.
L’ISS ammonisce estrema attenzione per questi prodotti affinché nessuno possa ingerirli senza sapere esattamente quali sono gli effetti che possono provocare.
“Il Thc assunto per via orale può provocare insorgenza ritardata e maggiore durata degli effetti rispetto all’assunzione per inalazione. Possono essere necessarie fino a 2 ore perché gli effetti si manifestino dopo l’ingestione di prodotti commestibili.”
Infatti uno dei maggiori rischi riguarda l’esposizione involontaria a questo tipo di sostanza. L’ISS nel suo comunicato ha inoltre segnalato che “nella maggior parte dei casi, questi prodotti assomigliano molto ai normali prodotti alimentari e quindi può non essere semplice distinguerli”.
La preoccupazione è ancora più elevata soprattutto pensando ai più piccoli e ai rischi che incorrono ingerendo questi prodotti. I consumatori ignari che tali prodotti contengono THC potrebbero ingerire grandi quantità di questa sostanza e portare ad effetti collaterali molto pericolosi: tra i più frequenti si possono riscontrare casi di grave cardiotossicità o tachicardia, ipotensione e neurotossicità, convulsioni, e in casi più estremi anche il coma.
L’allerta è stata diramata anche al Dipartimento Politiche Antidroga così come all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), agli Assessorati regionali alla Sanità e delle Politiche Sociali e in numerosi altri enti preposti.