Una scritta a caratteri cubitali con lo spray nero contro il neopresidente del Senato, Ignazio La Russa, e una stella a cinque punte sono testo e immagini comparse nella serata di venerdì al quartiere romano di Garbatella.

La Russa, Garbatella ti schifa“, firmato Antifa

Un episodio significativo per un motivo preciso: al civico 10 di via Guendalina Borghese si trova l’ex sede del Movimento Socialista Italiano nonché vecchio quartier generale di Fratelli d’Italia. Non solo, ma la stessa Giorgia Meloni ha mosso i primi passi politici proprio dietro quelle serrande, oggi disabitate, nel rione in cui è nata e cresciuta.

Scritta contro La Russa, ipotesi Br dietro il gesto

La premier in pectore, successivamente, non perde tempo a condannare quanto accaduto con una dura reazione condivisa sui profili social. Ricorda il significato iconografico della stella a cinque punte (“riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere”) e poi non manca di prendersela con l’odio fomentato da altre parti politiche in risposta alle elezioni di Camera e Senato:

Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno.

Il senso di responsabilità deve prevalere sull’odio ideologico” scrive Meloni nel proseguimento del post, ricordando che i problemi dell’Italia sono seri e vanno affrontati di corsa. Queste le parole della Meloni:

Le prime parole di Ignazio La Russa come Presidente del Senato sono state quelle di un uomo che conosce bene il peso delle Istituzioni e che farà di tutto per rappresentare con imparzialità e autorevolezza la seconda carica dello Stato. Eppure diversi esponenti politici hanno deciso di renderlo un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d’odio, già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell’avversario politico.

E così, accade che in una sede di Fratelli d’Italia compaia una scritta contro di lui, firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull’odio ideologico, perché l’Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme.

Non sembrano dunque servite granché le parole che La Russa ha pronunciato nel discorso d’insediamento a Palazzo Madama giovedì dopo la sua nomina. Sempre la leader di Fdi, che ne aveva elogiato le qualità subito dopo la proclamazione, ribadisce come il neo presidente del Senato sia stato reso un “bersaglio” a causa delle sue idee, alimentando quel “clima d’odio” già promosso dalla sinistra durante la campagna elettorale.

Solidarietà arrivata anche dal deputato Galeazzo Bignami, che lo ha bollato come “episodio grave e inquietante, ancora una volta con la simbologia del terrorismo rosso”.

Sono in corso le indagini da parte della polizia di Stato. Verranno acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza per cercare di individuare gli autori. Sul posto sono intervenuti anche militari dell’Arma dei carabinieri.

Scritte contro La Russa, Serracchiani: “Solidarietà dai deputati del PD”

Nel frattempo, arrivano anche le parole di solidarietà da parte del PD che – per voce della capogruppo del partito alla Camera Debora Serracchiani – ha espresso vicinanza rispetto al neo presidente del Senato. Questo il commento della Serracchiani:

Le minacce contro il senatore rappresentano un atto vile che va condannato fermamente. Dalle deputate e dai deputati democratici, solidarietà al presidente del Senato. I democratici sono stati e saranno sempre contro l’uso delle minacce e della violenza politica e a fianco di chiunque ne sia vittima.