L’alpinista Martin Burgmann è morto in seguito ad una caduta sulle Tre Cime di Lavaredo. La tragedia è avvenuta alle 12:30 di Venerdì quando il gruppo di scalatori esperti stava riscendendo dalla Cima Ovest. Molto difficoltose le operazioni di recupero del corpo senza vita dell’uomo.
Nella giornata di Venerdì 14 Ottobre un alpinista è morto dopo essere precipitato delle Tre Cime di Lavaredo, al confine tra Veneto e Trentino-Alto Adige.
L’incidente è accaduto all’incirca alle ore 12:30, orario in cui la Centrale del SUEM, il Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza, è stata allarmata dai compagni della vittima.
La caduta è avvenuta nei pressi della Cima Ovest della catena montuosa, mentre il gruppo stava percorrendo la discesa lungo la normale, approssimativamente a 100 metri dalla vetta.
Sebbene la dinamica della disgrazia non sia ancora stata confermata dalle forze dell’ordine, pare che l’uomo sia accidentalmente inciampato lungo una cengia, ossia una stretta sporgenza pianeggiante che rompe la verticalità della parete rocciosa, cadendo per 300 metri.
La vittima si chiamava Martin Burgmann, era un alpinista di 56 anni originario di San Candido, nella provincia di Bolzano. La sua passione per la montagna e l’alpinismo lo aveva portato anche a diventare volontario proprio del soccorso alpino. Era dunque uno scalatore esperto, molto attento alle condizioni ambientali e alla sicurezza in quota. La sua caduta è con ogni probabilità da imputare ad una fatalità.
La porzione dell’arco dolomitico è spesso meta di scalatori professionisti e non, data la sua particolare conformazione geologica e il suggestivo panorama. Non di rado però accadono incidenti e in ogni circostanza le operazioni dei soccorritori appaiono impervie ed ardue. Solo qualche settimana fa, durante il mese di Agosto un pilota di parapendio era rimasto incastrato alle rocce ed appeso nel vuoto dopo aver perso il controllo della sua vela. Prontamente anche in questa situazione è intervenuto il Soccorso alpino della Guardia di Finanza: un tecnico dell’elisoccorso si è calato con il verricello in hovering sulla vetta, ed ha aiutato l’uomo ad assicurarsi a sua volta al verricello che l’ha portato a bordo.
Alpinista morto Tre Cime Lavaredo: la complessità delle operazioni di soccorso
Molto difficoltose sono state le operazioni di soccorso che si sono purtroppo poi trasformate nel recupero della salma.
Infatti l’elicottero del SUEM di Pieve di Cadore arrivato sul posto ha individuato i compagni della vittima ancora posizionati sulla parete rocciosa. Abbassandosi di quota lungo la verticale, i soccorritori hanno visto alcuni oggetti e poi individuato lo zaino in una stretta fessura lunga un’ottantina di metri tra la Cima Ovest e la Torre Comici, impossibile da avvicinare con l’elicottero, nemmeno utilizzando un verricello. Ai soccorritori è stato subito chiaro che recuperare il cadavere non sarebbe stato facile.
A questo punto si è deciso di agire diversamente da quanto inizialmente ipotizzato. È stato dapprima calato un tecnico esperto dell’elisoccorso sulla cengia soprastante la fessura in cui è stato individuato lo zaino della vittima. Poi l’eliambulanza è volata nuovamente a valle per imbarcare 4 soccorritori del Soccorso Alpino di Auronzo e della Guardia di Finanza e trasportarli sul luogo dell’incidente, calandoli con il verricello sulla stessa cengia dove si trovava il tecnico che nel frattempo aveva preparato l’ancoraggio per le corde fisse. I soccorritori, attrezzato il percorso, sono quindi scesi fino a raggiungere lo zaino e più sotto ancora il corpo senza vita dell’uomo. La salma quindi è stata portata in un punto dove è potuto avvenire il recupero con il verricello.
I 4 soccorritori sono stati poi recuperati in una seconda rotazione dall’elicottero.
Il cordoglio degli amici
Un messaggio di cordoglio è stato divulgato dai suoi compagni del soccorso alpino di San Candido attraverso Facebook: “Era un buon compagno per noi, sempre preoccupato della sicurezza e della disponibilità al servizio degli altri. Martin, ci mancherai con i tuoi contributi, le tue opinioni, i tuoi pensieri, le tue idee e la tua socievolezza.”