A Milano è iniziato il conto alla rovescia per l’apertura della metro 4: l’inaugurazione del tratto Linate-Dateo è sempre più vicina, come conferma il sindaco Beppe Sala. In primavera ci sarà il secondo step con l’apertura delle stazioni di Tricolore e San Babila, del collegamento centro città-aeroporto in 14 minuti: nel 2024 è previsto il completamento della tratta ovest che collega San Babila-San Cristoforo, così saranno in funzione 21 fermate che trasporteranno 86 milioni di passeggeri l’anno grazie alla flotta di 40 treni a disposizione.
Beppe Sala annuncia l’apertura della metro 4 a Milano: “Arrivato ok da Roma”
Per l’apertura della metro 4 a Milano serviva l’ok da Roma che, finalmente, è arrivato. A darne l’annuncio è il primo cittadino del capoluogo lombardo Beppe Sala che promette l’apertura della nuova linea nel giro di poche settimane:
“Abbiamo avuto finalmente il via libera dell’istituto che governa i permessi per la messa in funzionamento dell’infrastruttura. Non è un problema, l’apriremo tra poco. Martedì parto per Buenos Aires per il C40, al ritorno decideremo la data esatta. Tutto si dovrebbe risolvere nel giro di poche settimane”
Secondo le stime di Sala e i tempi tecnici la nuova linea della metropolitana sarà attiva dai primi di novembre: la prima tratta sarà quella Linate-Dateo che comprende anche le fermate di Forlanini quartiere, Forlanini Fs, Argonne, Susa, mentre nella primavera 2023 è prevista l’inaugurazione delle stazioni di Tricolore e San Babila, oltre alla linea diretta che collegherà in 14 minuti il centro della città con l’aeroporto. Il termine dei lavori è previsto per il 2024 dove verrà messa in funzione la tratta ovest che collega San Babila-San Cristoforo, con la linea blu che avrà a disposizione 40 treni che passeranno con una frequenza di ogni 40 secondi.
Il bilancio di Beppe Sala
Con l’apertura della metro 4 Milano sarà la sesta città in Europa con la rete underground più estesa, visto che conterà 118 chilometri di linee e 136 stazioni. Una bella soddisfazione per Beppe Sala che, durante la celebrazione degli Stati generali della città, tira le somme sul lavoro svolto finora:
“Rendere conto alla città è il motivo per cui siamo qua, vogliamo rendere conto di quello che realisticamente possiamo fare e di quello che vogliamo fare. Per una politica che non è di annunci e spettacolarizzata ma di grande concretezza. A gennaio saranno 14 anni che lavoro per la città, prima come city manager, poi alla guida di Expo e adesso nel secondo mandato da sindaco. Quando finirò saranno 18 anni. Una volta dicono che guiderò una grande azienda, una volta che farò il ministro, una volta il candidato in Lombardia, una volta il segretario del Pd. Ma io con la mia gente voglio solo fare il bene di Milano nel limite delle mie possibilità. I tempi non sono facili, ma Milano ha tutte le capacità per uscirne bene e confermarsi la grande città internazionale che è”
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