Incoronazione Carlo III, il diamante Koh-i-Noor incastonato nella Corona è conteso tra India e UK.

A scatenare le polemiche è il gioiello che dovrebbe indossare la regina consorte Camilla, in occasione dell’incoronazione solenne di re Carlo III che avverrà il 6 maggio 2023.

In questa occasione, Camilla, potrebbe non indossare la tradizionale corona realizzata per la regina Madre nel 1937, tanto cara a Elisabetta II, a causa di una disputa diplomatica con l’India.

La gemma rivendicata dall’ex colonia, è uno dei diamanti più grandi al mondo.

Il Koh-i-Noor, infatti, è un diamante da 105 carati, incastonato al centro del gioiello, tra 2800 pietre.

Lo splendore della corona della Regina Madre nasconde un potenziale caso diplomatico dal momento che, la royal family è accusata dall’ex colonia britannica di aver rubato la preziosa gemma.

La prestigiosa pietra venne estratta proprio in India circa sette secoli fa ed entrò in possesso della famiglia reale fin dall’Ottocento.

L’Incoronazione di Carlo III, la storia del diamante della corona

Le tensioni, causate dal gioiello, scoppiarono nei giorni immediatamente successivi alla morte della Regina Elisabetta II.

L’India, infatti, rivendica la proprietà della preziosa pietra in quanto “simbolo coloniale”.

Nelle scorse settimane, ad accrescere l’imbarazzo a Buckingham Palace sono state le dichiarazioni rilasciate da uno degli uomini vicini al Primo Ministro dell’India Narendra Modi.

Secondo il portavoce del partito di Modi, infatti, questa gemma rievocherebbe dei dolorosi ricordi del passato coloniale dell’India, ovvero, un “legame sfrontato” della monarchia con la sua “barbara storia di sfruttamento”.

Numerosi parlamentari indiani ne chiedono la restituzione perché convinti che la gemma sia stata rubata proprio durante il regime coloniale britannico.

Il Koh-i-Noor proviene dalle miniere indiane di Golconda e fu scoperto nel 14secolo.

Per parecchi anni, il diamante ha fatto parte del tesoro dei principi moghul, guerrieri iraniani, governanti afghani e maharaja del Punjab, successivamente, dopo le guerre contro i sikh fu acquisito dalla Compagnia delle Indie Orientali e offerto in dono alla regina Vittoria.

Nonostante si tratti formalmente di un dono, secondo alcuni critici, in realtà, si trattò di un ricatto e durante un’intervista, William Dalrymple, autore di “Koh-i-Noor: The History of the World’s Most Infamous Diamond”, ha spiegato che:

“Il diamante è diventato, a torto o a ragione, un simbolo per molte persone colonizzate di tutto ciò che gli è stato tolto”.

La corona contenente il diamante conteso tra India e UK, fu realizzata per la Regina Madre, consorte di Giorgio VI nel 1937.

Il gioiello, secondo quanto descritto dal “Royal Collection Trust”, possiede 2.800 diamanti incastonati in una cornice in platino, la fascia, invece, bordata da singole file di diamantini, è composta da croci e rettangoli e, al centro vi è il diamante più grande, appunto il Koh-i-Noor.

La preziosa corona fu deposta nel 2002 sul feretro della regina Madre per la camera ardente e il funerale.

Le richieste avanzate dall’India, oltre a generare imbarazzo per la Casa Reale, hanno anche insinuato il dubbio circa il suo utilizzo.

Ad indossarla nel giorno dell’incoronazione dovrebbe essere Camilla, regina consorte, ma questo potrebbe non accadere.

Per il giorno della sua incoronazione, che si terrà il prossimo 6 maggio, Re Carlo III vuole mantenere un profilo basso senza esagerazione e con pochi invitati, eppure, le prime polemiche sorte in merito al diamante sono difficili da ignorare e bisogna cercare una soluzione.

Ecco quanto affermato dalla storica ed esperta royal, Marlene Koenig:

“Non riesco a immaginare che venga creata una nuova corona per Camilla. Eppure quella corona è un simbolo del potere coloniale britannico e, per questo, potrebbe far sorgere notevoli critiche”.

Proprio per questo la famiglia reale sta valutando la soluzione migliore per evitare ulteriori polemiche.