Beato Carlo Acutis. Lo studente italiano, proclamato beato dalla Chiesa cattolica, è stato citato nel primo discorso da Presidente della Camera di Lorenzo Fontana.

Beato Carlo Acutis

Carlo Acutis nacque il 3 maggio 1991. Fin da piccolo visse la fede in ogni aspetto della sua vita: a soli sette anni si accostò alla prima comunione, ricevuta con permesso speciale. Oltre agli interessi normali di un adolescente, si adoperava anche per aiutare gli ultimi. Nel 2006, all’età di 15 anni, si ammalò improvvisamente di leucemia fulminante, a causa della quale morì il 12 ottobre, in soli tre giorni, presso l’ospedale San Gerardo di Monza, dopo aver offerto le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa. Il 24 novembre 2016, con l’intervento dell’allora arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, si chiude a Milano la fase diocesana del processo di beatificazione, iniziato il 15 febbraio 2013. Ai fini della beatificazione, la Chiesa cattolica ritiene necessario un miracolo per intercessione. Nel caso di Carlo Acutis ha ritenuto miracolosa la guarigione di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da una rara anomalia anatomica congenita del pancreas.

Le parole di Fontana

Questo l’estratto del discorso in cui il neo Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha citato Carlo Acutis:

Il ruolo del Parlamento nelle aule e nella rappresentanza esterna non deve prescindere dalla valorizzazione delle diversità e non deve cedere all’omologazione. L’omologazione è strumento di totalirismo, delle imposizioni centrali sulle volontà dei cittadini. Il beato Carlo Acutis disse ‘Tutti nasciamo come degli originali, ma molti di noi muoiono come fotocopie’ – era un ragazzo di 15 anni. L’Italia dia forza alla propria peculiare natura senza omologarsi a realtà estere più monolitiche e a culture che non diversificano. La diversità non è rottura o indice di superiorità ma espressione di democrazia e rispetto della storia: la ricchezza dell’Italia e dell’Europa sta nella diversità“.