Con leggero anticipo rispetto alla tabella di marcia italiana (le elezioni politiche si sono svolte lo scorso 11 settembre) la Svezia annuncia per bocca del nuovo premier Ulf Kristersson la formazione del nuovo governo di centrodestra. Una proclamazione storica per il Paese scandinavo che vede l’appoggio determinante del partito dei Democratici Svedesi, di estrema destra.
La coalizione di destra, che nelle scorse elezioni ha ottenuto il 49% dei voti, sarà composta dai moderati, dai cristiano-democratici e dai liberali.
Governo Svezia, il ruolo dei Democratici Svedesi
A partire da oggi la Svezia ha un nuovo governo e così come quello italiano l’influenza dei partiti di destra segna un record nella storia del Paese. La grande vittoria dei Democratici Svedesi, che hanno conquistato il 20,6% delle preferenze , è targata Jimmie Akesson.
I Democratici Svedesi di estrema destra non controlleranno direttamente i Ministeri ma saranno ago della bilancia decisivo nel dibattito sulle nomine: potranno nominare funzionari pubblici negli uffici governativi e si interfacceranno con la coalizione ministeriale tramite una cabina di regia creata ad hoc.
Il programma dell’Esecutivo
Nel frattempo comincia a delinearsi il programma del nuovo governo: la sicurezza nazionale in senso lato sarà messa al primo posto e ciò significa una stretta ulteriore sull’immigrazione: divieto di accattonaggio, possibilità di inviare prigionieri a scontare la pena all’estero, riforma del diritto alla testimonianza per i collaboratori di giustizia, istituzione di stazioni di polizia nelle aree a maggior tasso di criminalità e, infine, aumento dell’uso delle telecamere di sicurezza.
Akesson ha poi sottolineato che “il quadro migratorio svedese dovrebbe allinearsi alle richieste minime dell’Unione Europea. Tuttavia, in tema di migrazione per lavoro, il partito ha affermato che il nuovo governo ha già in agenda di aumentare lo stipendio minimo per i lavoratori migranti che lavorano in settori strategici, portandolo allo stesso livello dello stipendio medio in Svezia, in modo tale da attrarre talenti dall’estero.
Tra gli altri punti cardine figurano la creazione di un sistema sanitario nazionale centralizzato (uno dei punti dolenti della pandemia covid-19, basata sulla larga libertà individuale), la riduzione della spesa per gli aiuti internazionali per ridurre le tasse sul lavoro e i redditi alla classe media, l’instaurazione di norme burocratiche più rigide per ottenere la cittadinanza svedese. Sul fronte energetico, in virtù anche del disastro nel Baltico del gasdotto Nord Stream, sarà approvato il piano di costruzione di nuovi reattori nucleari.