Dopo tre anni dall’inizio della collaborazione tra Red Bull e Honda, Max Verstappen ha ricordato: “Ci hanno detto che eravamo pazzi a lavorare con la Honda”. Una mossa che allora poteva sembrare folle, ma che col senno di poi si è rivelata vincente.

Dopo aver concluso in maniera decisamente fallimentare il rapporto di collaborazione con la McLaren nell’anno 2017, la Honda ritrova la partnership in Formula 1 con la Toro Rosso che punta sulle sue power unit, così come la Red Bull nel 2019. Evidentemente, le cose funzionano benissimo da subito, dato che Red Bull ed Honda stringono sempre più il rapporto sinergico, culminato con la conquista del titolo mondiale nel 2021 con Max Verstappen. Quest’anno è arrivato il bis, sempre con la vittoria del pilota olandese, proprio sul circuito di casa giapponese della Honda, Suzuka.

Verstappen fa i complimenti alla Honda: ” Orgoglioso della mentalità”

Un percorso di crescita verticale, per certi versi inaspettato, che ora sta premiando Red Bull e Honda. Ma all’inizio, come ricorda Verstappen, non tutti avevano pensieri positivi, ecco le sue dichiarazioni:


In questo momento è una sensazione perfetta, non solo perché guidiamo con la Honda, ma perché lavoriamo insieme a loro da alcuni anni. Credo che tutti, o almeno la maggior parte delle persone, ci abbiano detto che eravamo pazzi quando abbiamo iniziato a lavorare con loro in passato. Ma, come vedete, non bisogna mai arrendersi e impegnarsi al massimo per far funzionare le cose, ed è quello che è successo. Naturalmente, già l’anno scorso eravamo molto competitivi, ma quest’anno lo siamo ancora di più. Per questo sono molto orgoglioso di tutta la squadra e di tutti i membri della Honda per la loro mentalità. È difficile quando si hanno molte critiche addosso. E c’è molta pressione, perché la gente pretende molto e tu hai bisogno di prestazioni e di risultati. Penso che abbiano mantenuto la calma e che sapessero cosa dovevano fare, e guardate dove siamo ora. Il prossimo passo è quello di vincere il titolo costruttori darò tutto me stesso, ovviamente, per assicurarmi di conquistare anche quello.