Le ciclabili pop-up sono letteralmente spopolate a seguito della pandemia da Covid-19. Molte città italiane, e non, ha visto cambiare totalmente la loro struttura stradale per permettere di far nascere le nuove corsie dedicate alle biciclette. La domanda che, però, in tantissimi si sono fatti fin dal primo giorno è se queste corsie siano servite realmente a migliorare la sostenibilità del trasporto o se abbiano solamente creato ulteriore disaggio a tutti i cittadini.
Lo studio sulle ciclabili pop-up
Con lo scoppio della pandemia da COVID-19 il mondo è cambiato profondamente, le città hanno provato a cambiare passo e a offrire sempre più piste ciclabili per scongiurare il congestionamento del traffico. Ma le nuove ciclabili pop-up sono davvero servite?
Per piste pop-up intendiamo porzioni di corsia normale che diventano riservate appositamente alle biciclette, un po’ ciò che è successo a Milano su Corso Buenos Aires e Corso Venezia, motivo per cui il Sindaco Beppe Sala è stato criticato dagli automobilisti più tradizionalisti, così come poi è avvenuto anche in tante altre città italiane. Ora però uno studio, che si è focalizzato su una particolare strada di Berlino, Kottbusser Damm, premia questo tipo di corsie. Il report parla di un aumento dell’uso della bicicletta del 73% su quella determinata strada nel 2020, una crescita eccezionale anche rispetto a tutta Berlino, con le bici aumentate del 20-23%. Il picco di utilizzo si è registrato nel maggio del 2020, quando la corsia è stata creata, arrivato al 141% rispetto al maggio 2019.
Con le corsie, anche pop-up, il pubblico è dunque spinto maggiormente a utilizzare la bicicletta, questo però non è il solo vantaggio registrato. Sembra infatti che sulle strade in questione il biossido di azoto (NOx) prodotto dai veicoli a motore sia diminuito del 22% con l’implementazione della corsia ciclabile, mentre nelle strade nei dintorni i risultati sono rimasti pressoché uguali (non sono state “installate” ciclabili). Anche a Berlino però gli automobilisti più irreprensibili hanno criticato la scelta del Comune, hanno invece apprezzato le nuove corsie ciclabili i pedoni, i ciclisti e le persone solite a utilizzare i mezzi pubblici.
Queste nuove soluzioni stimolano anche i cittadini a sperimentare nuove forme di trasporto green, che sia la bicicletta o il monopattino, alternative al mezzo privato. Una scelta che, in vista dei prossimi anni, potrà rivoluzionare la mobilità cittadini, motivo per il quale, nonostante le proteste di molti cittadini, i vari comuni non abbiano preso in considerazione l’idea di eliminarle.