La Russia non fornirà risorse energetiche ai Paesi che ne limitano i prezzi”. Lo ha ribadito il presidente russo, Vladimir Putin, parlando a una conferenza dedicata al mercato energetico, in corso a Mosca. Il price cap sul petrolio russo “minaccia il benessere di miliardi di persone”. 

La Russia è pronta a forniture energetiche aggiuntive all’Europa, anche per questo autunno-inverno, la palla è in mano all’Ue“, ha detto il presidente Putin. L’aumento delle forniture, secondo Putin, potrebbe avvenire attraverso “la parte rimasta intatta del gasdotto Nord Stream 2”, il raddoppio del gasdotto omonimo bloccato però dalla Germania dopo l’invasione russa dell’Ucraina. 

Putin è tornato a condannare il sabotaggio del gasdotto Nord Stream, definendolo un “atto di terrorismo internazionale”. Si tratta di un “precedente pericolossimo” ha detto , parlando alla sessione plenaria della conferenza “Settimana dell’Energia” a Mosca. Di questo atto di “terrorismo internazionale“, ha accusato Putin, “i principali beneficiari sono gli Stati Uniti, l’Ucraina e la Polonia“. “Qui tutto è chiaro, non vi sono dubbi e non c’è bisogno di dettagli“, ha continuato.

Del resto, l’importanza geopolitica dei restanti sistemi per il gas è in aumento: qeusti attraversano il territorio della Polonia, Yamal-Europa, e quello dell’Ucraina, due linee, tutto cosruito dalla Russia a suo tempo con i propri soldi”, ha denunciato Putin. Gli altri beneficiari, secondo il leader del Cremlino, sono “ovviamente gli Stati Uniti, che ora possono fornire risorse energetiche a prezzi elevati”

Price cap. Il monito di Gazprom

Per il Ceo, Alexey Miller, “Non vi è alcuna garanzia che l’Europa riesca a superare l’inverno con le scorte di gas attuali”. I dati sugli stoccaggi di gas negli impianti Ue dovrebbero essere valutati nel contesto di una logistica alterata, ha affermato l’amministratore delegato di Gazprom Alexei Miller.

Oggi abbiamo una logistica diversa, diverse fonti di approvvigionamento di gas per il mercato europeo. L’onere che ricadrà sugli impianti europei di UGS (underground gas storage, ndr) sarà probabilmente molto più alto rispetto agli anni precedenti“, ha affermato.

La Germania ha il più grande volume di iniezione di gas, ha detto Miller. “Apparentemente la Germania inietterà circa 20 miliardi di metri cubi. Durante i precedenti periodi autunnali e invernali, la Germania ha consumato 60 miliardi o più, il che significa che negli impianti Ugs c’è abbastanza gas per 2-2,5 mesi al massimo”.

Ci sono previsioni diverse, a seconda della temperatura, ce ne sono alcune ottimistiche e altre pessimistiche secondo cui le riserve negli stoccaggi saranno a circa il 5% a marzo 2023. Si’, l’Europa sopravviverà, ma cosa accadrà nel 2023-2024? È chiaro che la crisi energetica non durerà poco ma è di natura sistemica“, ha affermato Miller.

L’inverno ora fa davvero paura

C’è una questione più urgente della questione che è il superamento del picco invernale. “Intere città possono restare al freddo in poco tempo. Gazprom forniva tra i 600 milioni e gli 1,7 miliardi di metri cubi al giorno durante i picchi invernali quando arriva l’anticiclone freddo ‘Bestia dall’est’.

Gli esperti oggi stimano una carenza di 800 milioni di metri cubi di gas in Europa se ci fosse un inverno particolarmente freddo e questo è un terzo di tutto il consumo europeo“, ha affermato Miller. Ora non resta che vedere quel che accade, ma le parole del Ceo di Gazprom non promettono bene per niente.