La sua visibilità è altalenante, un po’ come il meteo in questa stagione fra ottobrate e inizi d’autunno. Se però la domanda è chi è Varoufakis, l’economista icona della sinistra in Grecia, la risposta non può che essere articolata come la vita professionale e personale di questo ex ministro dell’economia, che è docente universitario, economista, blogger e un po’ anche sex simbol.
Chi è Varoufakis
Chi è Varoufakis? Dicevamo che Yanis Varoufakis, classe 1961, nato ad Atene, è considerato uno degli economisti greci più seguiti. E, inoltre, si dimostra uomo dai tanti interessi: economista, scrittore, blogger, professore universitario. La sua apparizione sulle scene internazionali coincide con il governo greco guidato da Tsipras: per l’ateniese con doppio passaporto greco-australiano, formatosi alla Essex University, ricercatore a Cambridge, è la consacrazione. Su twitter spacca: all’epoca in poco tempo riuscì a oscurare la popolarità del capo del governo. Ma Varoufakis ha mosso i primi passi in politica già alla svolta del millennio aderendo al Pasok e impegnandosi come ghost writer di George Papandreou.
Una carriera politica segnata da scelte decise
Dopo anni di militanza nel partito socialista greco (Pasok) entra a fare parte di Syriza, formazione di estrema sinistra di ispirazione marxista no global e anticapitalista, che nel 2015 in Grecia vince le elezioni. A Varoufakis viene dato il dicastero delle finanze. La sua permanenza al vertice di questo ministero è stata piuttosto breve: si è infatti dimesso già a luglio dello stesso anno.
Nei pochi mesi da ministro Varoufakis si dichiarò sempre contrario alle misure di austerità che il Fondo Monetario internazionale e l’UE avevano imposto alla Grecia. E in questo sta la causa delle sue precoci dimissioni: quando il primo ministro Tsipras ha accetto le restrizioni imposte da Bruxelles, Varoufakis si è, per coerenza, dimesso dalla carica di Ministro dell’economia.
Varoufakis cosa pensa di Draghi
L’ex ministro ha un’idea ben precisa di Mario Draghi: lo considera un uomo intelligente. Ma anche un rappresentante di quella aristocrazia finanziaria che, secondo il suo pensiero, ha imposto al mondo, l’attuale sistema finanziario. Varoufakis è convinto che l’eurozona abbia generato crisi enormi e sia inserita in un sistema che impone una sorta di austerità permanente ai Paesi membri mentre continua ad accumulare valore aggiunto per sé stessa.
L’articolato pensiero di Varoufakis ha una visione chiara per affrontare le crisi: occorre appellarsi all’intervento dello Stato per trovarvi rimedio. Con un appunto critico: questa soluzione potrebbe spingere all’avventatezza gli investitori che si sentirebbero rassicurati dal possibile intervento pubblico. Per questo Varoufakis sostiene che se nelle crisi si possono salvare le banche al contrario non si devono salvare i banchieri.