Massimo Troisi ricominciava da tre, mentre Simone Gallorini ha ricominciato dai libri. La storia di questo aretino, ex addetto commerciale di una ben avviata azienda di abbigliamento, è sul quotidiano La Nazione che racconta la vicenda umana e professionale di chi, nel 2010, ha deciso “di mollare tutto per trasferirsi nel borgo di Bagno Vignoni, incastonato nella Val d’Orcia. Qui mette su la libreria Librorcia, diventata un punto di riferimento non solo per gli abitanti dei paesi vicini, ma anche per turisti e per personaggi noti” che arrivano in questa terra in provincia di Siena.
Da Arezzo a Bagno Vignoni la distanza è solo di 70 chilometri, ma per Simone Gallorini la vita è cambiata in maniera radicale ora che vive in Valdorcia. Qui ha aperto la libreria accanto alla “piazza delle sorgenti”, una vasca rettangolare di origine cinquecentesca che contiene quell’acqua termale amata da papa Pio II, Caterina da Siena e Lorenzo de’ Medici e quaranta anni fa scelta dal regista Andrej Tarkovskij per il film “Nostalghia” e, dieci anni dopo, da Carlo Verdone per il suo “Al lupo al lupo” e poi, nel 2014, nel borgo è stato ambientato “La scuola più bella del mondo” con Christian De Sica e Rocco Papaleo.
La scelta di mollare una vita facile per aprire una libreria in Valdorcia
E’ in questo luogo magico che Simone ha realizzato il sogno di aprire una libreria a cui sono collegate presentazioni e mostre. “I libri sono sempre stati un motivo di gioia e un conforto nei momenti di depressione – ha detto a La Nazione – Ho sempre pensato questo e volevo trasmetterlo agli altri. Anche se non voglio che passi l’idea che sia una cosa facile. È bene, e questo lo consiglio a tutti, che prima di avviare una qualsiasi attività, uno faccia un business plan facendosi anche aiutare da un esperto. E dopo aver valutato tutto, allora può iniziare. Per quanto mi riguarda, nessun rimpianto”.
E allora, in bocca al lupo, “ai Simone” che vogliono provarci per sfogliare il libro dei sogni da realizzare.
Stefano Bisi