A pochi giorni dal Festival della sostenibilità, il comune di Barzana (BG) ha disposto il divieto di utilizzo di palloncini di plastica durante le feste sia private che pubbliche. La svolta green mira ad una maggiore sensibilizzazione da parte dei cittadini e alla tutela dell’ambiente.

Il comune di Barzana in provincia di Bergamo ha vietato l’uso di palloncini nelle feste e negli eventi pubblici e privati in città.

La decisione arriva pochi giorni dopo aver promosso ed ospitato un Festival in collaborazione con l’Associazione Plastic Free dedicato alla sostenibilità, che si è tenuto proprio nella cittadina lombarda lo scorso weekend.

Durante questa manifestazione sono state infatti trattate tematiche legate alla sostenibilità, alcune delle quali spesso ritenute di poca importanza, come l’utilizzo dei fuochi artificiali e dei palloncini.

La plastica dei palloncini è difficilissima da smaltire e frequentemente finisce per disperdersi nell’ambiente, ad esempio perché un bambino lascia volare via il proprio palloncino gonfiato ad elio. Quando vengono recuperati, i residui andrebbero gettati nell’indifferenziata, ma l’operazione di raccolta non avviene per la maggior parte dei palloncini, ad esempio quelli che vengono lanciati in aria o quelli che scoppiano durante le feste nei parchi pubblici all’aperto.

Da anni le associazioni ambientaliste cercano di sensibilizzare popolazione e amministrazioni comunali sui danni ambientali causati dai fuochi d’artificio e dai palloncini di plastica che si disperdono nella natura. Allo scopo sono frequenti gli incontri divulgativi per sottolineare l’importanza della salvaguardia dell’ambiente.

La proposta di messa al bando dei palloncini di plastica avanzata dal Comune di Barzana è stata appoggiata dalle associazioni del territorio e soprattutto dagli attivisti a tutela dell’ambiente.

Il divieto di utilizzare i palloncini in paese sarà esteso a feste ed eventi sia pubblici che privati.

Barzana divieto di palloncini: la battaglia degli ambientalisti

La sezione bergamasca di Lav, onlus che dal 1977 si batte per difesa dell’ambiente e per i diritti degli animali, è intervenuta per sottolineare la pericolosità dell’utilizzo di palloncini e fuochi d’artificio, ascrivendo queste pratiche diffuse a una delle più dannose attività per l’ambiente e per gli animali.

Non solo, nello stesso comunicato è stata evidenziata anche l’inquinamento prodotto da questi prodotti, sottolineando anche quanto la Pianura Padana sia al primo posto per inquinamento atmosferico in tutta Europa e addirittura Bergamo risulti la seconda in Italia, dopo Brescia, per decessi correlati alla qualità dell’aria e dell’ambiente.

Nella nota diffusa da Lav e sottoscritta dall’attivista Grazia Parolari a proposito dell’utilizzo dei palloncini e dei fuochi d’artificio in feste pubbliche si legge:

“Sarebbero ancora così popolari, e utilizzati così spensieratamente se tra i cittadini ci fosse maggiore consapevolezza del tremendo impatto che il loro utilizzo determina? Quanti di noi sarebbero disposti a spargere consapevolmente nell’aria qualcosa come 30 sostanze chimiche tossiche ad ogni esplosione, a fare innalzare considerevolmente il livello di polveri sottili, a causare la morte o il ferimento di animali, a sversare plastiche e residui tossici nel suolo e nei corsi d’acqua? La salvaguardia del nostro pianeta e di chi lo abita, passa anche da scelte che possono apparire impopolari e poco significative, ma che hanno invece estesi e positivi effetti sulla sua tutela e che spesso richiedono solo un po’ di buona volontà, oltre che di uno sguardo rivolto al futuro”.

Nella stessa dichiarazione emerge poi un’esortazione alle amministrazioni comunali a svolgere il compito di sensibilizzazione nei cittadini e imponendo restrizioni all’utilizzo e alla vendita di tali prodotti sui loro territori.

Lav, unitamente all’associazione Amici del Brembo e alle sezioni bergamasche di Enpa, Lipu, Oipa e Plastic Free ha infatti inviato a tutti i comuni della Provincia di Bergamo un report sui danni provocati dai fuochi artificiali e dai palloncini con l’invito a vietarne l’impiego.