Cristoforo Colombo scopre l’America. Bisogna un attimino sfatare il mito che ai tempi, i più illustri viaggiatori ma prima ancora, gli studiosi delle carte geografiche avessero il cruccio nell’affrontare o progettare i viaggi di dimostrare se la terra era piatta.
Il punto era semmai determinare le dimensioni del globo terrestre: Colombo infatti era un forte sostenitore delle stime uscite dagli studi fatti dal grande astronomo e cartografo Claudio Tolomeo che, a differenza anche di altri antichi come Eratostene di Cirene, aveva sottostimato pericolosamente le dimensioni del globo.
Colombo impervio, era convinto che raggiungere le Indie muovendo verso Ovest fosse non soltanto fattibile, ma addirittura più conveniente.
D’altro canto gli audaci portoghesi, che da anni avevano accolto e assoldato a corte grandi cartografi, non diedero credito a questa ipotesi e preferirono virare e investire nei viaggi a Est di Bartolomeo Diaz e Vasco da Gama.
L’ipotesi di Colombo era infatti pericolosamente sbagliata, ma fu proprio da questo errore che Colombo riuscì a compiere un’impresa che nessuno avrebbe mai pensato possibile. Un gigantesco abbaglio gli aveva regalato una della più grandi scoperte di tutti i tempi. D’altronde è un pò come succede a noi, sbagliando strada, arriviamo a destinazione e talvolta anche prima degli altri!
Cristoforo Colombo scopre l’America: ne siamo sicuri? Perché si chiama America e non Cristofora?
Non è detto che tutti si siano mai posti una domanda del genere, ma così su due piedi abbiamo sempre saputo che Cristoforo Colombo ha scoperto l’America! Da qui è di uso comune affermarlo quanto una cosa ci è scontata!
Ebbene si Cristoforo Colombo ha scoperto l’America e questa non è una bugia, nel senso che ha scoperto una nuova terra che stava dall’altra parte del mondo, ma era pienamente convinto che si trattasse delle Indie (da qui il motivo per il quale nei film western abbiamo chiamato gli indigeni “indiani”) cioè un appendice dell’Asia, invece non era propriamente cosi.
Fu Amerigo Vespucci altro abile navigatore fiorentino a dimostrare che quella terra era un nuovo continente a sè. Ed è per questo che non si chiama “Cristofora”, ma “America”
Cristoforo Colombo scopre l’America: Colombia in suo onore
Nel 1819, infatti, durante il Congresso di Angostura, il patriota e rivoluzionario venezuelano Simón Bolívar, su ispirazione del suo connazionale Francisco de Miranda e proprio in onore di Cristoforo Colombo, battezzò “Repubblica di Colombia” un neonato maxi-Stato indipendente dalla Spagna che comprendeva Colombia, Venezuela, Ecuador e Panama (oggi conosciuto come Gran Colombia).
La federazione di Stati però ebbe vita breve si sciolse nel 1831, il nome comunque rimase almeno a indicare la Colombia che tutti noi oggi conosciamo. Insomma, dal punto di vista del riconoscimento una piccola consolazione per il navigatore ligure
Cristoforo Colombo scopre l’America: le tre caravelle
I reali di Spagna erano molto scettici alla vigilia e si respirava un aria di diffidenza intorno alla spedizione di Colombo, tuttavia accettarono di finanziarla, a patto che non impegnasse molti danari. Colombo, quindi ricevette la Niña e la Pinta, due caravelle in pessime condizioni (soprattutto la Pinta), più il diritto di requisirne una terza. Ne scelse una più grande e in buono stato, che quindi diventò l’ammiraglia: la Santa Maria.
Anche i carcerati arruolati
La destinazione era ignota ma quel viaggio si doveva fare ma non fu per niente facile trovare uomini disposti a partire per quel lunghissimo viaggio. Per arrivare ai 90 marinai di cui aveva bisogno, Colombo fu costretto ad andare a pescarli anche tra i prigionieri delle carceri.
I paesi che toccò Colombo
Il punto dove sbarcò Colombo si trova nell’isola di San Salvador, che fa parte delle Bahamas. Non raggiunse mai quelli che oggi sono gli Stati Uniti ma toccò, nei suoi quattro viaggi, Cuba, Haiti, Giamaica, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama e l’isola di Tortuga, a cui diede il nome.
Accidenti al fortino
Il 26 dicembre 1492 la Santa Maria naufragò e Colombo, tornò solo con due navi, quindi lasciò metà dei suoi uomini in un fortino ad Haiti. Quando tornò a prenderli, l’anno dopo, erano tutti morti (probabilmente per mano delle popolazioni locali).
Siamo sicuri che Colombo fu il primo a toccare l’America?
Ma poi Colombo fu davvero il primo a scoprire l’America? Quando arrivò lì il continente era già abitato da milioni di persone. Infatti è solo dal punto di vista occidentale che allora non si seppe ancora nulla sull’esistenza di altre terre o paesi dall’altra parte del mondo.
Intorno all’anno Mille un vichingo islandese di nome Leif Ericson sbarcò a Terranova, in Canada. Ma trovandola fredda e inospitale, ripartì poco dopo. Ecco chi precedette Colombo nell’approdare in nuove terre.
Dopo Colombo, nuovi prodotti in Europa
La scoperta dell’America ha rivoluzionato il nostro modo di mangiare, perché è da lì che arrivano alimenti oggi comunissimi: patate, pomodori, cacao, caffè, mais, avocado, peperoni, zucche, arachidi, vaniglia. Anche se l’Europa ci metterà un pò a capire l’uso ottimale da farne in cucina! All’inizio, infatti, il pomodoro fu ritenuto velenoso!
In causa con la Corona
Cristoforo Colombo morì in Spagna nel 1506, a 54 anni, con il corpo devastato dall’artrite e dopo molti guai: era stato arrestato e incarcerato con l’accusa di violenze sui nativi americani e dovette rinunciare a gran parte dei suoi guadagni in cambio della grazia. Ma gli eredi si ribellarono e intentarono una causa durata poi 20 anni, alla corona di Castilla y Leon, ottenendo alla fine un ricco vitalizio.
I film, le miniserie TV e i cartoni animati
Per ripercorrere l’impresa, anche il cinema e la tv hanno celebrato il mito di Colombo:
- la miniserie per la tv “Cristoforo Colombo” diretta da Alberto Lattuada nel 1985,
- la miniserie del 2012 (intitolata “Isabel” in omaggio alla regina Isabella di Castiglia)
- due film del 1992: “1492 La conquista del paradiso” di Ridley Scott (con Gérard Depardieu nei panni del navigatore) e “Cristoforo Colombo – La scoperta”, con Marlon Brando e scritto da Mario Puzo, l’autore di “Il padrino”.
- Il cartoon italo-giapponese del 1991 intitolato, ovviamente, “Cristoforo Colombo”.