Poco più di 24 ore alla prima seduta in Parlamento per l’elezione delle due Camere, su cui il centrodestra non riesce a trovare l’accordo sui nomi. Ancora tanti i nodi da sciogliere nel delicato asse tra la coalizione, che andrà poi a scontrarsi sulla composizione della squadra di governo.
Ieri il confronto a Villa Grande tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, oggi il trilaterale a cui parteciperà anche Giorgia Meloni dopo il dibattito e le consultazioni di ieri nella sede romana di Fratelli d’Italia.
Centrodestra, le candidature delle Camere ridisegneranno l’asset ministeriale
Centrodestra a un bivio per verificare la tenuta dell’alleanza, prima sliding door fissata per domani pomeriggio con la prima votazione per l’elezione delle Camere. Poi si penserà alla collocazione dei 16 ministri, secondo il pattuito schema 8-4-4 a favore di chi ha vinto le politiche.
Pur mantenendo un basso profilo, nessuno sembra disposto a trovare un compromesso. Matteo Salvini insiste implicitamente sul suo desiderio di sedere nuovamente al Viminale, nascondendosi dietro alle logiche di partito e ai rapporti con gli alleati
Per me il destino personale viene dopo il gioco di squadra e l’interesse nazionale
Matteo Salvini su Tik Tok
Il commento del leader leghista segue la nota pubblicata dal Carroccio sul vertice con Berlusconi, in cui si certifica che il partito non ha “pretese o preclusioni”, che ci sono “idee chiare sulla propria squadra” e che l’obiettivo ultimo è “un’intesa soddisfacente con gli alleati”.
Insomma, sarebbe incredibile se le notti insonni di Giorgia Meloni dal 26 settembre a oggi non portassero i loro frutti nell’incontro in programma in giornata.
Ieri inoltre Giancarlo Giorgetti si è sfilato dalla corsa al Ministero dell’Economia, da molti ritenuto il ruolo più scomodo vista la difficoltà storica del momento. A pesare sulla decisione l’aut aut della Lega sul fatto che la sua candidatura avrebbe assunto un ruolo tecnico e non politico, senza dunque occupare uno slot destinato a via Bellerio.