Roy Dolce all’anagrafe Roberto è intervenuto su Radio Cusano Campus nella trasmissione “Che Musica Maestro” con Arianna Caramanti e Lele Martinelli per parlare del suo lavoro di gigolò e accompagnatore che ormai svolge da parecchi anni.

Il mestiere del gigolò

Roy Dolce Gigolò su Radio Cusano: “Bisogna cambiare la mentalità delle persone, in troppi ancora pensano che fare la escort equivalga a fare la puttana quando non è così: quando parlai ai miei genitori del mio lavoro inizialmente rimasero spiazzati ma poi si resero conto che ero socialmente utile e accettarono la cosa di buon grado. Mio padre la prese bene, era inorgoglito! Iniziai per gioco quando all’interno di una balera una donna mi diede duecento euro per far ingelosire il marito e da lì fiutai l’affare e decisi di continuare su questa strada aprendo il mio sito e anche un portale di nuove leve di gigolò, poi ho scritto anche due libri… Insomma, il mestiere del gigolò non si limite al solo sesso in cambio di denaro.”

Come si svolge il lavoro

“Vengo contattato da donne di tutti i tipi, dalle giovani fino alle più anziane, molto spesso per accompagnarle a cena fuori o fingere di essere il loro fidanzato per una sera, altre volte per fare sesso. Mi chiamano spesso anche per gli addii al nubilato che facevo già quando lavoravo anni fa come spogliarellista: di solito faccio affittare una camera di hotel dalle amiche della sposa in modo tale che non vedano ciò che accade al suo interno; molto spesso si chiacchiera e basta, altre volte capita anche di far sesso con la futura sposa…”

Come cambia la figura dei gigolò

“Con l’avvento del digitale, internet e i social ormai sono frequentati anche da tante persone più avanti con l’età mentre fino a qualche anno fa si trovavano solo giovanissimi: per questa ragione anche il nostro mestiere è cambiato negli anni e infatti se mentre fino a qualche anno fa ricevevo chiamate solo da giovanissime, oggi mi contattano anche donne di settanta anni con cui passo qualche ora piacevole. Sono uscito anche con una donna di ottantadue anni, anche lei scrittrice, con cui ho condiviso una piacevole serata di letture e poesie ma non c’è stato sesso, solo compagnia! Personalmente preferisco le ragazze un po’ cicciotte e meno avvenenti perché si fa meno fatica a sorprenderle rispetto a una panterona navigata che ha già visto e provato di tutto…”