Governo, le notizie dell’11 ottobre. “I governi passano, l’Italia resta”. Con queste parole e un brindisi con prosecco, Mario Draghi ha chiuso l’ultimo Consiglio dei ministri. Una foto di gruppo, nessun biasimo verso la squadra o accenno ai contrasti. Tanti ringraziamenti per il lavoro svolto in quasi venti mesi e un pensiero di fiducia verso il prossimo esecutivo al fine – specifica il quasi ex presidente del Consiglio – di “agevolare una transizione ordinata”
Ma prima di insediarsi, il nuovo governo deve formarsi. Giorgia Meloni ha ammesso di non dormire la notte per dare all’Italia una squadra di alto profilo, forte, unita e autorevole.
Governo, opzione Giorgetti per il Mef
La casella più delicata resta quella dell’Economia: dopo i no dell’ex direttore di Bankitalia, Fabio Panetta e di Dario Scannapieco, ad di Cassa depositi e prestiti, la premier in pectore potrebbe cedere il Mef alla Lega. Possibile promozione per Giancarlo Giorgetti dunque ma in pole ci sarebbe anche l’attuale presidente della divisione Imi del gruppo Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè.
Sul fronte dell’opposizione arriva la risposta di Carlo Calenda all’appello lanciato nei giorni scorsi da Enrico Letta per un’azione unitaria tra Dem, Terzo Polo e Cinquestelle. “È una proposta falsa. Un espediente retorico che nasconde il nulla. Non c’è nessun fronte comune, neanche all’interno del Pd”, sentenzia il leader di Azione.
Declinato dunque l’invito dei Dem che negli ultimi giorni si trovano a dover gestire un grattacapo dopo l’altro. Dopo le frizioni emerse durante la direzione nazionale, la crisi spacca la Giunta romana di Roberto Gualtieri. Cinque consiglieri hanno chiesto infatti un cambio di passo nell’azione del sindaco e degli assessori. Il tutto mentre il Pd scende ancora nei sondaggi post voto. A dimostrazione di come la situazione politica sta cambiando alla luce del responso delle urne.