Assegno Unico automatico dal 2023: il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, ha comunicato che non sarà necessario presentare la domanda ogni anno per coloro che non hanno segnalato variazioni familiari o dell’Isee.

Assegno Unico automatico dal 2023: le parole del direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi

Vincenzo Caridi, il direttore generale dell’Inps, ha rilasciato un’intervista al Corriere, nella quale ha spiegato che “si tratta di un altro passo nell’implementazione dei servizi per i cittadini, che, con la pandemia, ha visto dilatarsi i compiti dell’istituto.

All’impegno ordinario per 43 milioni di utenti, si è aggiunta l’erogazione di prestazioni per oltre 30 miliardi a 15 milioni di beneficiari. In queste settimane stiamo lavorando per garantire a oltre 13 milioni di pensionati l’incremento del 2% della pensione nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, compresa la tredicesima, come deciso dal governo.

Nel 2020, dopo quel primo aprile quando il nostro sito andò in black out per 3 ore, abbiamo varato un Piano strategico digitale che viene aggiornato annualmente. L’ultimo, per il triennio 2022-24, punta su tre driver: tecnologia, organizzazione e proattività per dare una risposta anche ai diritti inespressi.

Abbiamo attivato il consulente digitale delle pensioni, che raggiunge gli interessati con sms o email per avvertirli di verificare i requisiti per la quattordicesima e per il supplemento di pensione. Presto un meccanismo analogo scatterà per le pensioni di reversibilità. Stiamo inoltre integrando i nostri servizi con quelli di tutta la pubblica amministrazione.

Ad oggi, sono arrivate 6.400 domande (si riferisce a Quota 102 n.d.r.). Il 75% di queste sono state accolte. Le previsioni della relazione tecnica al provvedimento erano di 16.800 pensionamenti. Siamo quindi sotto le attese”.

Ecco invece le dichiarazioni del direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, rilasciate all’Adnkronos/Labitalia:

L’istruttoria per ricevere l’assegno unico universale è completamente automatizzata, e si basa sul principio ‘once only’ per il quale non viene chiesta documentazione all’utente, ma i dati vengono reperiti dalla interoperabilità con le banche dati delle pubbliche amministrazioni e con gli archivi Inps. I controlli da effettuare sono molti, e riguardano diversi requisiti, sia del richiedente sia del nucleo familiare”.

“Tra le banche dati utilizzate per l’istruttoria ci sono l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (dati di residenza e cittadinanza), gli archivi dei permessi di soggiorno rilasciati dalla Polizia, gli archivi del Miur per la frequenza dei corsi di studio, l’Isee, i pagamenti di rdc, gli archivi della invalidità civile, gli estratti conto contributivi/denunce mensili (Uniemens), gli archivi di NoiPa per gli anf pagati ai dipendenti pubblici, gli anf pagati da Inps, le comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro, il Maeci per i soggetti residenti all’estero, la titolarità dei conti correnti etc.

Solo una piccola percentuale di istruttorie (ad oggi circa l’1%), che non possono essere completate automaticamente, è trasmessa alle sedi per un controllo e un eventuale riesame da parte degli operatori di sede.

Ogni mese la maggior parte dei controlli automatici viene ripetuta per tutte le domande, sia quelle già in corso (per i rinnovi), sia le nuove (prima istruttoria). Le istruttorie partono a inizio mese, per le domande pervenute entro la fine del mese precedente e per i rinnovi di quelle in corso, e proseguono per tutto il mese.

Non c’è una data fissa per i pagamenti, ma la data dipende dalle finestre temporali e dai volumi massimi giornalieri di mandati che la Banca d’Italia indica a Inps. Ad aprile, ad esempio, i giorni utili sono solo 6, per oltre 6 milioni di assegni da pagare”.

E aggiunge che “anche gli operatori Inps e i patronati dispongono di un applicativo che permette loro di conoscere lo stato di lavorazione delle domande, vedere mese per mese i pagamenti effettuati e i criteri di calcolo utilizzati, verificare i risultati dei controlli fatti centralmente.

Gli operatori Inps possono anche intervenire per modificare l’esito di un controllo centralizzato, se lo ritengono necessario, per chiedere quindi il riesame automatico della pratica. I patronati possono fornire informazioni integrative e chiedere a loro volta il riesame, che sarà svolto centralmente, in maniera automatica”.