Si complica la partecipazione di Novak Djokovic ai prossimi Australian Open dopo che il tennista serbo era stato escluso dal torneo e soprattutto espulso dall’Australia. Per meglio comprendere il percorso di Nole verso il prestigioso torneo bisogna fare un passo indietro per arrivare a inizio anno quando il serbo era stato allontanato dalla Corte Federale a causa di un visto irregolare.
In quei tempi, le voci dei media erano tutte concentrate sulla posizione di Djokovic nell’ambito dei vaccini e dunque Novak si era ritrovato a dover fronteggiare le politiche in ambito sanitario di diversi Paesi del mondo. L’evoluzione dei giorni nostri aveva tuttavia aperto uno spiraglio sulla sua possibile partecipazione ma alla fine il ministro ombra degli affari interni australiano Karen Andrews ha quasi completamente messo a tacere le sensazioni positive a riguardo:
Non credo che ci sia alcun motivo per cui debba essere ribaltata la decisione semplicemente perché qualcuno ha molti soldi. Il Governo dovrebbe chiaramente guardare a tutte le altre persone che hanno subito la cancellazione del visto e vedere se dovrebbero essere ammessi o meno anche loro nel Paese. Non può esistere una regola per Novak Djokovic e una regola diversa per tutti gli altri che non valgono milioni.
Australian Open, le ragioni dietro l’esclusione di Djokovic
Al di là della difficoltà o impossibilità di cambiare la sentenza della Corte Federale, ci sono altri motivi legati alla coerenza che sembrano “condannare” il serbo a guardare gli Australian Open da casa. A chiarire quest’aspetto è stato sempre Andrews che ha precisato:
Se il dipartimento di immigrazione ora sceglie di concedere un’indennità speciale a Novak Djokovic, la domanda ovvia è cosa faranno tutti gli altri che si sono trovati in circostanze simili. Ribaltare la decisione sarebbe uno schiaffo in faccia per quelle persone in Australia che hanno fatto la cosa giusta (vaccino). Se davvero Djokovic fosse autorizzato a tornare in questo Paese, ciò sarebbe giustificato solo dal fatto di essere un campione nel tennis con molti milioni di dollari in banca.