Arriva compatta e unanime la reazione di dura condanna dell’Ue e della Nato ai bombardamenti missilistici russi che hanno colpito questa mattina Kiev, aprendo un nuovo fronte della guerra in Ucraina.

Sul fronte umanitario non si hanno aggiornamenti delle vittime, 11 quelle confermate con 60 feriti. La Croce Rossa ha ripreso le attività di soccorso nonostante nella capitale continuino a risuonare gli allarmi antiaereo. Colpiti edifici e infrastrutture strategiche anche nelle regioni limitrofe, molte quelle rimaste senza elettricità. Dopo una lunga fase di combattimenti nell’est del Paese, tra Kharkiv, Donbass e Mar Nero, il conflitto torna anche nel cuore dell’Ucraina come non accadeva da molti mesi a questa parte.

Guerra in Ucraina, le reazioni dei leader internazionali

L’Ue si prepara a reagire alle ultime novità legate alla guerra e ha convocato per domani una riunione d’emergenza a cui parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Con il passare delle ore, mentre il bollettino da Kiev si faceva sempre più pesante, sono arrivate le dichiarazioni dei principali leader europei. Per Bruxelles hanno parlato sia Ursula Von der Leyen che Charles Michel. Quest’ultimo ha definito “orrendi” gli attacchi della Russia, che giudica alla disperata ricerca di soluzioni, parlando nuovamente di “crimini di guerra“. Al contempo, la presidente della Commissione ha diffuso un videomessaggio congiunto insieme alla premier estone Kallas, promettendo che “i responsabili risponderanno di tali atti di terrore e brutalità”.

Sul versante internazionale pieno sostegno anche dalla Nato: Stoltenberg ha parlato direttamente con il ministro degli Esteri ucraino Kuleba manifestando la vicinanza alla comunità colpita dai bombardamenti.

Guerini: “Saldi a sostegno degli ucraini”

In Ucraina è maturata nel frattempo la convinzione che gli attacchi missilistici a Kiev siano stati la risposta russa all’esplosione del ponte Kerch in Crimea. Ma Kuleba ribadisce che dietro a quell’episodio non ci sia la responsabilità ucraina:

Chiedo ai media internazionali di smettere di incolpare le vittime dell’aggressione, suggerendo che quella di Putin sia una risposta a una provocazione. Putin, di fronte alle sconfitte sul campo di battaglia, usa il terrore dei missili per cambiare a suo favore l’andamento della guerra

Macron parla di “cambiamento profondo della natura della guerra”, mentre il ministro degli esteri rumeno Aurescu ha comunicato che uno dei missili ha sfiorato l’edificio in cui si trova l’ambasciata nazionale in Ucraina (l’ambasciata tedesca è stata invece colpita in pieno subendo parecchi danni).

Anche il ministro della Difesa italiano Guerini ha parlato dal Kosovo:

Oggi giungono notizie drammatiche dall’Ucraina. Siamo davanti ad atti criminali ai quali dobbiamo rispondere mantenendo salda la nostra posizione al fianco dell’Ucraina e reclamando la fine di questa guerra che reca sofferenza alla popolazione

Le prospettive dalla Russia

Esultano i principali sostenitori dell’operazione speciale in Ucraina, vale a dire il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Medvedev e il leader ceceno Kadyrov:

Il regime politico nazista ucraino rappresenta una minaccia costante per la Russia e quindi deve essere smantellato completamente

Volodymyr Zelensky dovrebbe fuggire in Occidente prima che sia troppo tardi. Deve correre prima che io arrivi senza guardarsi indietro