Il primo ministro albanese Edi Rama, ospite domenica a un evento pubblico a Bergamo, ha parlato dei rapporti tra il suo Paese e l’Italia, raccontando la storia di un presunto scambio di vaccini anti-Covid avvenuto tra lui e Di Maio e parlando di “contrabbando”.
La storia dei vaccini raccontata dal primo ministro albanese
Dialogando con il direttore di Sky Tg24, Giuseppe De Bellis, il primo ministro albanese Rama si è lasciato andare, raccontando un episodio di “contrabbando”, così lo ha definito, avvenuto tra il suo Paese e l’Italia relativamente alla pandemia da Covid. Ad essere coinvolto nella vicenda sarebbe anche Luigi Di Maio: il ministro degli Esteri italiano si sarebbe infatti adoperato per far arrivare in Albania, che in quel momento ne era sprovvista e aveva bisogno di proteggere il suo personale medico, una certa dose di vaccini, all’insaputa di Pfizer.
Tutto è successo nel corso dell’evento “Semi – Storie di Eccellenza, Merito e Innovazione” dell’associazione Cultura Italiae, a cui era presente anche Di Maio, seduto in prima fila accanto al premier albanese. La vicenda raccontata da Rama risalirebbe ai primi giorni del 2021, quando l’Italia era già in possesso di una quantità importante di vaccini, a differenza del Paese amico. Il primo ministro albanese ha spiegato di aver chiesto a Di Maio se potesse fornirgli una quantità “simbolica” di dosi, che sarebbero servite ad avviare la campagna di vaccinazione tra il sanitario medico. Di Maio avrebbe risposto che non poteva, perché sarebbe stata una violazione “gravissima” del contratto di fornitura.
“Pfizer aveva previsto un contratto molto imperialista, capitalista. Io do i vaccini a te ma tu non li puoi dare a nessuno” – ha sottolineato Rama, definendola “una cosa tutt’altro che cristiana”. Ma alla fine il ministro degli Esteri italiano si sarebbe lasciato coinvolgere nella faccenda: “Questa cosa gravissima l’abbiamo fatta”, ha detto il premier. Tanto che, una volta iniziata la vaccinazione, Pfizer avrebbe chiesto all’Albania da dove fossero stati presi i vaccini, sentendosi rispondere “da un Paese amico”.
“L’abbiamo fatto tramite un’operazione con i servizi segreti. Una cosa incredibile, il ministro degli Esteri dell’Italia e il primo ministro dell’Albania che passavano della merce di contrabbando per salvare delle persone”. Poi, riferendosi a Di Maio, rimasto fuori dal Parlamento dopo i deludenti risultati elettorali delle politiche di settembre, e parlando delle possibili polemiche che sarebbero potute nascere dal suo racconto, gli ha detto: “Luigi, ormai sei un uomo libero”.
Non è facile verificare la validità di questa storia, che comunque spiegherebbe il via anticipato della campagna di vaccinazione albanese. Rama, che in quel periodo era in campagna elettorale per ottenere il suo terzo mandato, aveva fissato l’inizio delle somministrazioni per l’ultima settimana di gennaio, ma poi aveva anticipato all’11 gennaio. “Se io sono un albanese-italiano, Di Maio è un napoletano-albanese – ha detto sempre nel corso dell’evento. Abbiamo fatto insieme un’operazione di contrabbando. Che italiano o albanese sei, se sei sempre in linea con la legge?”.