Una quattordicenne picchiata. Il video finito su internet: una spinta violenta e l’adolescente sbattuta contro il muro di una scuola romana. La ragazza si rialza. I compagni riprendono la scena con i cellulari. A Pistoia un altro giovanissimo vittima di un episodio di bullismo: referto di 30 giorni per trauma cranico, contusioni e costola rotta.
A Cagliari un bambino picchiato dal branco. Un ragazzo più grande lo avrebbe colpito con calci e pugni, anche alla testa, mentre altri quattro lo tenevano fermo. A Milano, Firenze, Torino altri casi di bullismo denunciati nelle ultime settimane.
Il fenomeno sembra più diffuso rispetto al passato quando, però, non c’erano i telefonini a riprendere gli episodi. Sull’argomento è intervenuto il sindaco di Firenze Dario Nardella:
“E’ legato in parte anche al grande disagio sociale che hanno vissuto in questi ultimi mesi i nostri ragazzi e ad un problema di educazione che ci chiama tutti in causa, istituzioni, famiglia e scuola”.
Secondo alcuni esperti la pandemia, con la chiusura delle scuole e l’impossibilità di praticare sport e frequentare gli amici, ha provocato molti danni psicologici sui più giovani come la crescita dell’ansia, la depressione, le difficoltà a relazioniarsi con gli altri.
Dal sindaco Nardella alla ministra Cartabia le preoccupazioni per i più giovani
Di emergenza esistenziale ne ha parlato tempo fa la ministra della Giustizia Marta Cartabia:
“Il virus che si propaga in questa pandemia lascia per molto tempo nel fisico una stanchezza anomala: occorre vigilare affinché questa non prosciughi anche le energie morali. Dobbiamo prevenire un secondo spillover della malattia, che dopo aver colpito l’umanità nel corpo non ne intacchi l’animo. Ad essere esposti a questo spillover sono soprattutto i giovani. Verso di loro, che saranno chiamati alla grande ricostruzione, portiamo una enorme responsabilità”.
E questo autunno-inverno già molto difficile potrebbe portare ulteriori problemi.
Stefano Bisi