La Nazionale italiana di pallacanestro FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) composta da atleti con sindrome di Down, batte l’Ungheria 36-12 e si conferma Campione del Mondo per la terza volta. Un risultato eccezionale, ma che assume ancor più valore se si pensa che l’Italia ha finora vinto ogni titolo Mondiale ed Europeo messo in palio.

Dopo le vittorie del 2018 e 2019, l’allenatore Giuliano Bufacchi compie un’altra impresa sportiva vincendo quattro partite e altrettante vittorie. Il coach Bufacchi è intervenuto ai microfoni di “Che Musica Maestro” trasmissione condotta da Arianna Caramanti e Lele Martinelli su Radio Cusano Campus.

La nazionale italiana pallacanestro Fisdir

La nazionale italiana di pallacanestro FISDIR ha portato a casa un risultato ottimale battendo l’Ungheria 36-12. Ma che cos’è la Fisdir? La Federazione Sportiva Paralimpica cui il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ha demandato la gestione, l’organizzazione e lo sviluppo dell’attività sportiva per gli atleti con disabilità intellettiva e relazionale si occupa di tutte le patologie anche mentali e non solo degli atleti con sindrome di down. Nel 2017 nasce la categoria dedicata proprio a questi ragazzi, noi siamo partiti da li senza sapere cosa sarebbe successo e devo dire che dopo soli 5 anni abbiamo portato a casa tante vittorie grazie alle capacità di questi atleti e anche un po’ per il merito dell’allenatore. La nazionale di pallacanestro è composta da quindici ragazzi ma si tengono in considerazione anche altri atleti che potrebbero entrare a breve nella squadra: gli atleti di questo evento sono giovanissimi, alcuni con più esperienza rispetto ad altri ma comunque tutti bravissimi con una grande voglia di vincere e conquistare quante più vittorie possibili. I ragazzi con la sindrome di down della nazionale di pallacanestro in particolare, in campo vogliono vincere a tutti i costi e scendono a combattere con aggressività ma la cosa bella è che fuori dal campo riescono a stringere amicizia e legami anche con gli avversari: si dovrebbe imparare molto dal loro modo di gareggiare.