Harvey Weinstein, oggi al via, a Los Angeles, con la selezione della giuria, un nuovo processo contro Harvey Weinstein, l’ex mogul di Hollywood già condannato a 23 anni di carcere a New York per una serie di reati a sfondo sessuale. Ora il settantenne produttore di film come ‘Pulp Fiction’ deve affrontare altri 11 capi d’accusa in un processo che dovrebbe durare due mesi. L’ex boss della Miramax deve affrontare le accuse di cinque donne che affermano di esser state violentate o molestate sessualmente tra il 2003 e il 2014. Weinstein – che si è dichiarato non colpevole rispetto a tutti i capi d’accusa, si è sempre difeso, sostenendo che i rapporti sessuali erano consenzienti. – potrebbe essere condannato ad altri 140 anni dietro le sbarre.
Harvey Weinstein, oggi nuovo processo
Le diffuse accuse di abusi e molestie sessuali contro Weinstein sono esplose nell’ottobre 2017 e la sua condanna a New York nel 2020 è stata una pietra miliare del movimento #MeToo. A giugno il fondatore della Miramax ha perso la richiesta di annullamento della condanna per crimini sessuali. È stato anche accusato separatamente dai procuratori britannici per l’aggressione sessuale nei confronti di una donna a Londra nel 1996. In totale, quasi 90 donne, tra cui Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e Salma Hayek, hanno accusato Weinstein di molestie o aggressioni.
Harvey Weinstein, condanna a 23 anni di carcere
Il 2 giugno scorso la corte d’appello di New York ha confermato la condanna a 23 anni per l’ex produttore cinematografico, accusato di violenza sessuale e abusi su alcune donne. La sentenza risale al 2020. Weinstein, 70 anni, aveva chiesto che la condanna venisse annullata, accusando la corte che lo aveva giudicato di essere stata prevenuta nei suo confronti. I cinque giudici d’appello hanno ritenuto, invece, che non ci fossero le condizioni per accogliere l’istanza. La giudice Angela Mazzarelli, che ha scritto la disposizione, ha detto che i testimoni avevano fornito “informazioni utili” che avevano aiutato i giurati a “comprendere in pieno le dinamiche” tra l’ex produttore e le sue vittime.
“Non vediamo basi per ridurre la sentenza e consideriamo le argomentazioni della difesa non in grado di essere accolte”,
ha aggiunto..