Impegnato a superare la crisi delle elezioni politiche, il Pd nazionale subisce un duro scossone dalla costola della Lombardia. Gli esponenti democratici del Pirellone hanno infatti manifestato una certa intenzione a gestire la corsa alle Regionali in piena autonomia, pur con uno spirito analogo di costruzione da zero.
Alla Fondazione Feltrinelli di Milano sono diversi i nomi della politica meneghina che hanno partecipato all’autoconvocazione lanciata da Pierfrancesco Maran, assessore comunale.
Elezioni Lombardia, screzio Maran (Pd) – Fontana
Il Pd Lombardia chiede spazio per poter condurre la campagna alle prossime elezioni regionali, in programma entro marzo 2023, secondo le proprie direttive. Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa e ai Quartieri del Comune di Milano, parla chiaro e tondo al raduno davanti alla Fondazione Feltrinelli:
Non possiamo credere che un appuntamento di rilievo come le elezioni in Lombardia vengano affrontate con lo stesso spirito del 25 settembre. Se così fosse conviene non presentare nemmeno le liste. Il rapporto tra Lega e Lombardia si è rotto, Fontana non sostituisce la Moratti perché sta aspettando l’autorizzazione dei segretari nazionali. Abbiamo messo un impiegato a presidente della Regione
Il candidato lo scegliamo noi ma con il sistema delle primarie, così come fece Obama
Fontana replicherà successivamente a Maran definendo “ex enfant prodige del Pd che manca di rispetto alla degnissima categoria degli impiegati”. Il palcoscenico è però assunto a conclusione dei lavori dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia:
Lasciamo al Pd e a chi governa a Roma le loro riflessioni e le autocritiche necessarie, al contempo chiediamo con forza l’autonomia decisionale perché conosciamo meglio il contesto locale. Credo che i campi politici si allarghino e si restringano sulla base di un progetto e di un programma. Un impegno che va condiviso in primis con i territori
Mia possibile candidatura? Lo escludo, Io faccio altro ma sarò a completa disposizione per dare una mano. I tempi sono stretti, bisogna partire subito
Pisapia non sarà tra i candidati dem
Assente il sindaco Beppe Sala che rimane fedele all’ipotesi e alle gerarchie: prima le alleanze e poi le primarie. C’è Bruno Tabacci, che però si è defilato dalle responsabilità per concentrarsi sull’opposizione futura al governo Meloni, spazio anche all’europarlamentare Pierfrancesco Majorino:
Al Terzo Polo dico: noi non saremo mai quelli che sosterranno Moratti e non siatelo neanche voi. Se vogliamo vincere la corsa in Lombardia abbiamo bisogno di tre parole chiave: fiducia, radicalità e umiltà