Arretrati contratto sanità: è arrivata il 5 ottobre l’approvazione anche da parte del Consiglio dei Ministri, il quale ha detto sì all’ipotesi di accordo di contratto per il comparto Sanità 2019-2021.

Adesso si aspetta solamente la “certificazione” da parte della Corte dei conti, la quale dovrà arrivare entro 15 giorni e alla quale seguirà la sottoscrizione definitiva del Ccnl.

Perciò, per trovare gli arretrati e gli aumenti nelle buste paga di infermieri, ostetriche ed OSS bisognerà aspettare il mese di novembre.

L’aumento sarà pari all’incirca a 175 euro medi al mese per 13 mensilità:

  • 2.268,41-3.135,49 euro per tutto il personale;
  • 3.775,45-4.736,87 euro per il personale infermieristico;
  • 3.175,75-4.039,69 euro per il personale sanitario non infermieristico.

Arretrati contratto sanità: soddisfatti del rinnovo il presidente dell’Aran Antonio Naddeo, il ministro della Salute Roberto Speranza ed il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta

Antonio Naddeo, il presidente dell’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), esprime la sua sicurezza riguardo all’approvazione finale da parte della Corte dei Conti ed esprime soddisfazione per quella appena ottenuta dal Consiglio dei Ministri.

In particolare, ecco le sue parole:

Grande soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dell’ipotesi di Contratto 2019-21 del comparto Sanità.

È un passo avanti decisivo verso il traguardo, alla fine di una lunga procedura di approvazione del contratto firmato il 15 giugno scorso.

Manca solo la certificazione finale della Corte dei conti che ha 15 giorni di tempo dal ricevimento dell’accordo. Entro ottobre firmeremo definitivamente questo Ccnl che riguarda direttamente circa 600mila lavoratrici e lavoratori.

Personale sanitario e amministrativo impegnato ogni giorno nel nostro Servizio sanitario nazionale, in prima linea durante il periodo emergenziale del Covid, che vede finalmente riconosciuti in busta paga alcuni benefici economici per la loro importante attività.

Un contratto che prevede anche un nuovo insieme di classificazione del personale, oltre a un nuovo sistema degli incarichi e delle indennità. Infine ricordo un altro importante obiettivo raggiunto nel contratto: la regolamentazione del lavoro agile”.

Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ribadisce l’importanza del rinnovo del contratto del comparto sanità. Ecco le sue parole:

Per oltre 500mila lavoratori aumentano i salari e le tutele. Per i circa 270mila infermieri ci sono tra i 146 e i 170 euro in più al mese.

Aumentare le risorse e valorizzare il ruolo dei nostri professionisti sanitari è la chiave per un sistema salute più vicino a tutti i cittadini.

Il rinnovo del contratto del comparto sanità approvato definitivamente in Cdm è un passo importante per la valorizzazione delle donne e gli uomini del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Sono loro la risorsa più importante che abbiamo”.

Anche il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, si dichiara soddisfatto ed orgoglioso “perché si chiude il cerchio rispetto all’importante lavoro che, come ministro del Governo Draghi, ho portato avanti da oltre un anno e mezzo con un unico obiettivo: la valorizzazione e il rilancio del capitale umano e il rinnovo di tutti i contratti di lavoro nella Pubblica amministrazione”.

Ecco le sue parole:

“Rispetto al rinnovo del Ccnl del comparto sanità, voglio ricordare che non solo mettiamo più risorse nelle buste paghe di quasi 600mila professionisti sanitari e operatori del Ssn, ma valorizziamo il loro operato e introduciamo innovazioni che il settore aspettava da tempo, riconoscendo anche l’impegno in prima linea durante l’emergenza Covid.

Gli operatori sanitari troveranno nelle buste paga – a decorrere dal 1° gennaio 2021 – un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi e una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità.

L’accordo, includendo anche le indennità, permette di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mensili, corrispondenti a una percentuale di rivalutazione del 7,22%”.